Prof. Giorlandino: solo l’immunità di gregge risolverà veramente la pandemia
Come è sempre stato, dalla peste manzoniana fino alla spagnola e alla asiatica, la pandemia sarà risolta per immunità di gregge
Il Prof. Claudio Giorlandino, Direttore sanitario di Altamedica Roma-Milano, molto popolare anche per i suoi interventi in tema Covid in seno ai più importanti programmi televisivi e radiofonici, ci ha cortesemente concesso un’intervista. Ne approfittiamo per cercare di porgergli quelle domande che abbiamo immaginato potessero maggiormente interessare i lettori.
Prof. Giorlandino, l’Occidente, inteso come Nord America ed Europa, ha di fatto autorizzato e riconosciuto solo i vaccini a mRNA e a vettore virale. Perché? I vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) o quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson) sono forse considerati più efficaci e affidabili di quelli a virus inattivato come Sinopharm, Sinovac o Sputnik V?
A una primissima analisi quelli da virus inattivato sembravano dare inferiori garanzie. Si tratta dei primi studi dove Sinopharm veniva ritenuto efficace al 79% e SinoVac al 50%, mentre di Bharat non si riportavano dati. Mentre i vaccini RNA si davano a valori maggiori. Moderna al 94% e Pfizer a 95% mentre i vaccini a vettore tipo Astrazeneca all’82%. Va però sottolineata una cosa: tutti questi valori sono autoreferenziali, cioè è la casa che li produce che li dichiara sulla base di una letteratura pubblicata da suoi studi. Sappiamo che gli studi caso-controllo sono poi stati quasi tutti interrotti.
Si consideri che i vaccini tradizionali sono solo 5 come i Vaccini da virus vivi attenuati, i Vaccini da virus inattivati, i Vaccini ad antigeni purificati (ad esempio il vaccino contro la pertosse); i Vaccini ad anatossine (ad esempio il vaccino contenente la tossina del tetano) e i Vaccini a DNA ricombinante (tipo epatite B ) ovviamente i più efficaci sono quelli da virus inattivato. Solo per citarne uno, quello indiano ha pubblicato studi randomizzati doppio cieco che offrono una efficacia straordinaria (circa il 90%) e, ovviamente, non risentono delle innumerevoli varianti della proteina Spike, l’unica che viene prodotta (dal nostro organismo!) a seguito della somministrazione dei vaccini a miRNA. (cfr: Safety and immunogenicity of an inactivated SARS-CoV-2 vaccine, BBV152: a double-blind, randomised, phase 1 trial Lancet Infect Dis. 2021 May;21(5):637-646.)
Qual è il vantaggio dei vaccini a mRNA rispetto ad altri tipi di vaccini?
Non ne conosco. Però i primi lavori (studi commissionati dalle case produttrici) parlavano di maggiore efficacia. Ora ovviamente non più.
E’ vero che l’immunità naturale acquisita a seguito di guarigione dal Covid , sulla base degli studi effettuati e pubblicati da oltre un anno, risulta essere più efficace e più duratura di quella fornita dai vaccini? Se è così perché i soggetti guariti sono sottoposti ad un regime di limitazioni (Green Pass e Super Green Pass) più severo rispetto a chi è stato vaccinato, al punto da essere di fatto obbligati a sottoporsi ad almeno una dose di siero per essere allineati (anzi, con meno diritti vista la durata semestrale del lascia passare a loro destinato contro i nove previsti per i vaccinati con almeno due dosi) alle linee guida?
Vaccinare i guariti, oltre che inutile, potrebbe rappresentare anche dei rischi per la loro salute? Evitando una vaccinazione superflua e forse anche pericolosa non si risparmierebbe denaro? O le dosi in questo modo eventualmente “avanzate” non si potrebbero destinare ai paesi del terzo mondo?
Si. Tutte le metanalisi e gli studi di immunità stabiliscono la duratura e completa resistenza delle infezioni nei soggetti guariti. Lo dicono tutti gli studi (molti ci citano). L’immunità naturale non si spegne! Agisce sempre e contro tutte le varianti.
A proposito dei Paesi del terzo mondo, ove l’acquisto dei vaccini è reso complicato a causa degli elevatissimi costi che una campagna di somministrazione di massa prevede, come mai ci si preoccupa di immunizzare il settentrione del pianeta, lasciando il sud del mondo esposto alla diffusione incontrollata del virus? Come si può pensa di poter in questo modo debellare la pandemia? E’ un po’ come se avessimo la casa piena di mosche provenienti dal giardino e pensassimo di risolvere il problema risolvendolo solo all’interno della nostra abitazione, lasciando comunque aperte porte e finestre …
Purtroppo appare sempre più evidente che la vera risoluzione della pandemia avverrà, come è sempre stato, dalla peste antonina alla SARS1 passando per la Peste manzoniana fino alla spagnola, alla asiatica e alla MERS, per “immunità di gregge”. Le vaccinazioni occidentali è sotto gli occhi di tutti, non offrono protezione verso le varianti e, malgrado si sperasse in una riduzione delle complicanze più severe purtroppo queste intervengono anche nei vaccinati. E’ di tutta evidenza che noi, in Italia, siamo protetti da questa.
Chiediamoci perché noi abbiamo da 4.000 a 6.000 contagi al giorno mentre in Francia con praticamente lo stesso numero di abitanti e percentuale di vaccinati hanno 15 volte il numero di contagi? Perché, In Spagna addirittura con un numero inferiore di abitanti e percentuale maggiore di vaccinati hanno oltre il doppio dei nostri contagiati? E nel Regno Unito, praticamente con lo stesso numero di abitanti e simile percentuale di vaccinati hanno 8 volte il numero di contagi? Perché, In Germania, pur avendo solo il 25% di abitanti in più e simile percentuale di vaccinati hanno 8 volte il numero di contagi?
Semplice: noi abbiamo sicuramente oltre 20/25.000.000 di contagiati asintomatici guariti. Gente che scopre di essere stata contagiata dal dosaggio di anticorpi e che è costretta a vaccinarsi, magari con doppia dose, solo perché non può documentare “burocraticamente”, la sua data di infezione. Una assurdità, anzi una vera discriminazione!
Quando si parla di mutazioni del virus e quindi di varianti, che cosa si intende esattamente? Che cosa muta nel virus rispetto alla forma precedente?
Le varianti attengono alla Proteina Spike (subunità S1, detta S). Quella parte del virus che è presente sulle estroflessioni di questo dette “peplomeri”. Tale proteina “aggancia” i recettori delle nostre cellule. Essa è purtroppo una regione molto flessibile e mutevole ma contiene il meccanismo chiamato RBD (dall’inglese receptor-binding domain, “dominio che lega il recettore”), attraverso il quale il virus è in grado di riconoscere e legare il recettore del nostro enzima ACE2, che è la porta di ingresso del virus nelle cellule del nostro organismo, essenzialmente polmoni ed intestino. Si noti che anche il resto del virus muta leggermente ma non tanto da inattivarsi completamente, finora.
Dall’inizio della pandemia sono state sequenziate decine e decine di varianti. La maggior parte di queste non hanno destato timori, tranne quattro in particolare per capacità e rapidità di diffusione, severità della malattia prodotta e numero di contagi. Si chiamano “Variants of concern”.
Dopo il primo ceppo isolato a Wuhan le variants of concern sono ad oggi :
Alpha – Regno unito Settembre 2020.
Beta – Sudafrica Ottobre 2020.
Gamma – Giappone e Brasile Gennaio 2021.
Delta – India Dicembre 2020.
Abbiamo isolato la variante Delta nel dicembre del 2020, esattamente un anno fa. Perché un aggiornamento volto a colpire la variante Delta, non è stato ancora fatto? I più maliziosi pensano che questo avrebbe rappresentato una perdita economica colossale perché per procedere al upgrade dei vaccini, ci si sarebbe di conseguenza ritrovati con miliardi di dosi già pronte, vendute o stoccate da eliminare.
No. Non credo affatto a questa ipotesi “criminale”. La spiegazione è semplice e duplice. Per primo gli stabilimenti produttori dell’attuale vaccino Pfizer/Moderna (che chiameremo ”alfpha”) sono diffusi in tutto il mondo e impiegano decine di migliaia di operatori ininterrottamente. Progettare e produrre un nuovo vaccino è un processo estremamente complesso e articolato che impegna professionalità e personale in uno sforzo sovrumano. Poi un vaccino costruito affinché il nostro organismo aggredisca una proteina così mutevole dovrebbe cambiare continuamente e, magari, essere distribuito in modo differenziato nei diversi Paesi.
Sarebbe una continua rincorsa verso un virus che muta in barba al vaccino. Si dovrebbero creare vaccini Beta, Gamma, Delta ecc. Impossibile. Se si voleva immunizzare contro tale proteina (principio sbagliato di fondo) allora si poteva somministrare la proteina (tipo vaccino Novovax) o, addirittura un pool di esse per colpirle tutte. Costringere le nostre cellule a produrre, mediante un segnale che penetra in esse una proteina che muta è un errore sul principio terapeutico. Ho sentito, in un incontro tra biologi molecolari, una battuta di uno studioso che, avendo appreso che all’inventore dei vaccini a mRNA volessero dare il Nobel ha risposto, stupito: ”Il Nobel? Io pensavo volessero dargli l’ergastolo”.
*Prof. Claudio Giorlandino
Direttore sanitario di Altamedica Roma-Milano, Istituto Ricerca Scientifica MIUR 62948OMK, Full Professor of Fetomaternal Medicine.
European certif of Professional Eccellency in Ob-Gyn, President of Italian College of Feto Maternal Medicine.