Si chiama Salvatore D’Angiò ed è stato arrestato a Barcellona con l’accusa di essere il mandante di un attentato ai danni di un’azienda import-export di Fondi, che sarebbe dovuto avvenire nella notte del ferragosto 2014. L’uomo, pregiudicato originario di Latina ma residente in Spagna, ad Almeria, è stato colpito da un mandato di arresto europeo eseguito dal Tribunale di Trani, emesso lo scorso 9 febbraio, su segnalazione inoltrata dal Gico della Guardia di Finanza. Gli uomini delle Fiamme Gialle specificano che D’Angiò, titolare di due aziende ortofrutticole in Spagna, risulta coinvolto in indagini inerenti traffici internazionali di stupefacenti, parte dei quali sarebbe destinata alla mafia siciliana.
Ricordiamo che nella notte tra il 14 e il 15 agosto i finanzieri sequestrarono in Puglia, a Molfetta, 1 kg di TNT, rinvenuto in un’automobile sulla quale viaggiavano il 28enne albanese Recaj Mirian e il 29enne romeno Kantor Gyoni. I due erano risultati essere in partenza per compiere un attentato a Fondi ma furono arrestati dai militari del Gico. Pochi giorni dopo finirono in manette altre due uomini, il 39enn Corrado D’Agostino, proveniente da Molfetta e uomo di fiducia di D’Angiò, e il 29enne albanese, Ademaj Bilbil. Costoro, a detta degli inquirenti, si erano occupati del reperimento dell’esplosivo e della pianificazione dell’attentato. Gli uomini della Guardia di Finanza, per dare un’idea della pericolosità che avrebbe potuto avere l’attentato, hanno rivelato che ”il tritolo, sottoposto a sequestro era compresso in una scatola di ferro le cui schegge, a seguito della potente deflagrazione, indotta tramite un detonatore con miccia, anch’esso sottoposto a sequestro, sarebbero state proiettate in un vasto raggio di azione”.
Nonostante il fallimento, D’Angiò non si è dato per vinto e secondo le Fiamme Gialle, insieme a D’Agostino, avrebbe progettato un nuovo attentato, ancora più eclatante e clamoroso di quello sfumato. Gli sviluppi delle indagini hanno consentito di emettere il mandato d’arresto europeo del quale si faceva riferimento. La cattura è avvenuta lo scorso 25 febbraio da parte della polizia spagnola ad Almeria. Attualmente, D’Angiò si trova in carcere, in attesa di essere estradato. Le accuse a suo carico sono pesanti: dovrà rispondere di reati connessi alla detenzione di esplosivo al fine di mettere in pericolo la sicurezza del-la collettività mediante la commissione di attentati. Alla luce di quanto emerso, l’uomo rischia 15 anni di reclusione.
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