Prosegue la mattanza dei globicefali alle isole Faroe VIDEO
C’è anche una italiana tra i volontari animalisti arrestati alle isole Faroe mentre prosegue la mattanza dei globicefali
Marianna Baldo, vicentina di 44 anni e al suo secondo anno di partecipazione alla campagna di protesta in atto alle isole Faroe, è stata arrestata ieri insieme ad altri volontari di Sea Shepherd che monitoravano le imbarcazioni isolane a caccia di cetacei. Il numero dei fermati sale a 7
Quella della mattanza di delfini e altri mammiferi marini non è solo una “tradizione giapponese”. Non sono soltanto le acque della nota baia di Taiji, infatti, a tingersi di rosso stagionalmente durante il periodo del massacro dei tursiopi reso noto al mondo intero dopo l’uscita nelle sale del pluripremiato documentario di denuncia, The Cove. Anche in Danimarca, esattamente nelle isole Faroe, si ripete lo stesso drammatico copione di sangue e morte e stavolta ai danni di sventurati globicefali che vengono macellati sulle spiagge del pittoresco villaggio. Decapitati, i mammiferi marini diventano spesso macabri teatri di posa in carne e ossa per i bambini che vengono accompagnati dai loro genitori per imparare e partecipare ad una tradizione cui tengono, evidentemente, moltissimo.
Non sono poche, purtroppo, le immagini che ritraggono bambini a cavalcioni sugli animali ormai senza vita e decapitati immersi in un vero e proprio mare di sangue.
Da oltre 30 anni Sea Shepherd, l’organizzazione animalista capitanata da Paul Watson, si occupa della protezione degli oceani e degli animali più a rischio denunciando casi di bracconaggio e informando l’opinione pubblica degli atti violenti posti in essere dall’uomo in ogni parte del pianeta. Dalle balene agli squali, dai delfini alle specie protette delle aree marine anche italiane, come nel corso della recente Operazione Siracusa, i volontari di Paul Watson hanno a disposizione una vera e propria flotta di navi adatte a qualsiasi tipo di intervento come la Sam Simon o la veloce Brigitte Bardot, navi che prendono il nome dai loro più grandi finanziatori.
Alle isole Faroe, i ragazzi di Sea Shepherd erano arrivati giorni prima che iniziasse il massacro.
Sleppid Grindini è il nome della Operazione dedicata ai globicefali “danesi”. Tra i volontari due ragazzi che la polizia danese ha arrestato lunedi scorso durante la fase di pattugliamento dell’associazione conservazionista che stava seguendo i movimenti di diverse imbarcazioni locali uscite in mare alla ricerca dei mammiferi.
Lunedi scorso, Susan Larsen, statunitense di San Francisco eTom Strerath di nazionalità tedesca, si trovavano a bordo del motoscafo impiegato per monitorare le imbarcazioni danesi quando, per motivi ancora poco chiari, sono stati affiancati dalla polizia che ha provveduto all’arresto dei due. Secondo la legge feringia che regola la caccia ai Globicefali, i due volontari rischierebbero fino a due anni di carcere per aver cercato di ostacolarla.
La Larsen, poco dopo il suo arresto ha dichiarato: “Anche se sono molto frustrata per il nostro arresto e il sequestro della nostra imbarcazione, mi auguro che questo incidente possa attirare l’attenzione su ciò che accade a questi animali nelle isole Faroe. Sono rimasta sconcertata dal fatto, ha proseguito, che il nostro arresto sia stato eseguito con l’assistenza della Marina Danese. Questa è una chiara indicazione che la Danimarca, contraria, evidentemente solo a parole alla caccia dei cetacei, non soltanto complice del massacro ma è investita del compito di garantirne il successo.” L’ansia per gli arrestati cresce, così come la protesta del mondo ambientalista internazionale vicino ai ragazzi fermati.
La “grindadràp”, come viene chiamata da quelle parti questa “tradizione” secolare, è il più grande massacro di mammiferi marini d’Europa.