Partivano dalla Romania credendo di venire in Italia per lavorare e si ritrovavano obbligate a prostituirsi. Facevano arrivare in Italia ragazze dalla Romania, spesso minorenni, con la promessa di un posto di lavoro in una ditta di pulizie, per poi indurle e costringerle a prostituirsi. Per questo i Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due cittadini romeni, un uomo ed una donna, con le accuse di sfruttamento della prostituzione, tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù.
Lui, un 47enne, si avvaleva della collaborazione della compagna di 27 anni per la gestione logistica e amministrativa delle ragazze. La donna si preoccupava di assegnare alle giovani il loro posto sulla via Tiburtina e di ritirare gran parte dei guadagni con i quali pagava anche l’affitto dei due appartamenti dove ospitava le lucciole.
Le indagini sono iniziate quando la sfruttatrice si è resa protagonista recentemente di un pestaggio compiuto ai danni di una prostituta "non autorizzata", che avrebbe sostato in una zona da loro gestita mentre il compagno si trovava in Romania alla scoperta di nuove ragazze da "reclutare". L’operazione, che è stata chiamata “Pista d’Oro” (dal nome dell'autodromo abbandonato di Castell'Arcione di Guidonia), si è conclusa alle prime ore del mattino del 4 giugno e i due fermati sono stati portati nel carcere di Rebibbia.
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