Prostituzione sulla Casilina ad Anagni: arrestato romeno
Individuato e arrestato un 36enne che accompagnava tutti i giorni 4 donne in località Castellaccio, percependo parte dei compensi
Da diverso tempo il personale della Compagnia di Anagni, attraverso il quotidiano controllo del territorio, aveva rilevato la presenza di ragazze dedite all’esercizio della prostituzione lungo la Strada Regionale Casilina in località Castellaccio, tra i Comuni di Anagni e Paliano, motivo per cui venivano eseguiti una serie di specifici servizi tesi alla repressione di tale fenomeno.
In particolare, veniva rilevato che quattro giovani ragazze originarie dell’est europeo, sostavano in abiti succinti lungo la via Casilina per diverse ore del giorno, attirando l’attenzione degli automobilisti di passaggio e creando di fatto anche diversi problemi alla circolazione stradale. A carico delle ragazze, già in passato era stato emesso provvedimento di rimpatrio con F.V.O., che tuttavia veniva disatteso dalle stesse, motivo per il quale venivano più volte deferite all’A.G.. Nel corso delle attività investigativa, veniva accertato che un uomo accompagnava quotidianamente le quattro donne per poi riprenderle dopo diverse ore, favorendone la prostituzione e percependo parte dei compensi.
Ieri sera al termine di uno dei citati servizi, l’uomo, identificato in un 36enne cittadino romeno residente ad Alatri, già censito per reati contro il patrimonio e contro la persona, veniva fermato poco dopo aver prelevato tutte e quattro le ragazze e tratto in arresto per “sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione”. Nel medesimo contesto operativo, anche un suo connazionale veniva deferito in stato di libertà per i medesimi reati e veniva sequestrata la somma di 650 euro ritenuta provento illecito.
Nella mattinata di oggi, inoltre, i militari della Stazione di Ferentino, davano esecuzione all’Ordinanza di sospensione della licenza di Pubblica Sicurezza nei confronti della titolare di un noto bar del luogo, emessa dal Questore di Frosinone, che accoglieva integralmente le risultanze investigative degli operanti, i quali dimostravano che il locale era un ritrovo abituale di persone pregiudicate e/o dedite all’uso di sostanze stupefacenti.
*Immagine di archivio