Cronaca

Provincia di Viterbo, smantellato gruppo criminale dedito al riciclaggio di pezzi d’auto rubate

I Carabinieri della Compagnia di Ronciglione, provincia di Viterbo – a conclusione di una complessa attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Viterbo – sono riusciti a disarticolare un gruppo criminale dedito alla raccolta e stoccaggio di autovetture di provenienza delittuosa. I componenti meccanici delle automobili venivano reimpiegati attraverso una illecita commercializzazione.

Rinvenuto deposito di auto a Sutri

L’indagine è stata avviata lo scorso mese di aprile, quando gli investigatori sono riusciti a localizzare un appezzamento di terreno nel comune di Sutri. Il posto era in una zona impervia e di difficile accesso. Qui gli indagati avevano da tempo realizzato un deposito di auto e relativa componentistica.

I conseguenti servizi di osservazione sono risultati estremamente difficoltosi per la scarsa viabilità e la fitta vegetazione che nascondevano i terreni e i luoghi scelti appositamente dagli indagati.

Auto cannibalizzate rubate a Roma nord

Le operazioni di appostamento comunque hanno permesso di accertare che le autovetture rubate, prevalentemente nella Capitale, condotte nel luogo individuato, venivano letteralmente “cannibalizzate”. E i vari componenti venivano commercializzati su mercati clandestini laziali e umbri, ma anche presso operatori del settore (carrozzieri e meccanici).

Le parti che non riuscivano ad essere vendute venivano smaltite per evitare di individuarne la provenienza delittuosa. Il telaio, ormai privato di ogni ricambio riutilizzabile, veniva distrutto a mezzo di una pressa. 

Le indagini, già nell’estate, avevano consentito l’individuazione ed il recupero di 23 autovetture, tutte rubate nel periodo 2020-2021 nell’area nord di Roma, rinvenute e poste sotto sequestro nel corso di una mirata perquisizione.

Domiciliari per 2 italiani del Viterbese

Nella mattinata del 29 settembre 2021 è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Viterbo, nei confronti di due degli indagati. Si tratta di italiani, residenti in provincia, già noti per i loro trascorsi giudiziari.

Nel contempo, in provincia di Terni, i militari hanno eseguito un’ulteriore perquisizione a carico di un terzo indagato.

Le indagini proseguono per accertare altre responsabilità penali.

Redazione

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