Qualità della vita, classifica delle città. Male quelle del Lazio

Rieti è l’unica città che rientra nella parte alta della classifica. Malisismo Viterbo, Latina, Frosinone e Roma

La classifica annuale di ItaliaOggi-Università La Sapienza sulla qualità della vita vede Rieti al  46° posto, un gradino in più rispetto allo scorso anno, con un punteggio di 550,01. Se Rieti guadagna una posizione Viterbo la perde e scende al 63° posto con 441,25 punti. 13 posizioni in meno per Latina che scende fino al 76° posizionamento con soli 293,51 punti. 87° Frosinone, 88° Roma con rispettivamente 232,07 e 230,26 di punteggio.  È Mantova la provincia italiana dove si vive meglio, mentre Crotone è all’ultimo posto.

La classifica viene studiata in base al benessere di uno o più individui. Quando un ambiente qualsiasi o città ha una buona qualità di vita, significa che la maggioranza della sua popolazione può fruire di una serie di vantaggi politici, economici e sociali che le permettono di sviluppare con discreta facilità le proprie potenzialità umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta. Nell'ambiente urbano e nelle città la qualità della vita si misura per mezzo di numerosi indicatori economici e sociali. Gli indici economici sono abbastanza facilmente misurabili. Invece, gli indicatori sociali, quali ad esempio la sicurezza dal crimine, la sperequazione sociale, la libertà politica, la salute fisica, l'accesso all'istruzione, l'inquinamento e altri simili, sono più difficili da misurare. Questo fatto ha creato uno squilibrio tra la due categorie di indicatori, con il risultato che gli specialisti hanno elaborato criteri standard di quantificazione per gli aspetti economici, ma hanno avuto difficoltà ad accordarsi su come misurare gli altri e a stabilirne la percentuale di importanza reciproca.

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