Qualità della vita: migliora Latina, ma è la seconda provincia peggiore nel Lazio
Il capoluogo pontino si registra al 78esimo posto, con una qualità di vita discreta. Sale di tre posizioni rispetto al 2023
La qualità della vita nella provincia di Latina migliora, ma solo di poco. Secondo la 26esima edizione dell’indagine annuale sulla qualità della vita realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, Latina guadagna tre posizioni rispetto all’anno scorso, piazzandosi al 78esimo posto su 107 province italiane. Nel Lazio, la provincia pontina si trova ancora tra le peggiori, superando solo Rieti, e mantenendosi lontana dalle performance della Capitale.
Qualità della vita “discreta” per Latina
L’indagine suddivide le province italiane in quattro categorie: qualità della vita “buona”, “accettabile”, “discreta” e “insufficiente”. Latina rientra nel gruppo delle province con una qualità della vita definita “discreta”, insieme ad altre 22 province. Tuttavia, la posizione complessiva del territorio rimane nella parte bassa della graduatoria, evidenziando criticità che, nonostante piccoli progressi, continuano a frenare lo sviluppo della provincia.
Le 9 dimensioni d’analisi utilizzate per la classifica includono: affari e lavoro, ambiente, sicurezza sociale, reati e sicurezza, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo e cultura, reddito e ricchezza. I risultati per Latina mostrano un panorama eterogeneo, con settori che presentano gravi deficit.
Una delle peggiori performance riguarda il settore salute, con Latina al 92esimo posto. La bassa posizione evidenzia carenze nel sistema sanitario locale, un aspetto critico che influisce direttamente sulla qualità della vita dei residenti. Non va meglio per l’ambiente, dove la provincia si piazza all’85esimo posto, confermando problemi legati alla gestione dei rifiuti, alla qualità dell’aria e alla disponibilità di spazi verdi.
Buon 67esimo posto nel settore turismo e cultura
Anche il settore affari e lavoro non offre prospettive brillanti: Latina è 83esima su 107, con indicatori che monitorano il mercato del lavoro, come i tassi di occupazione e disoccupazione, il tasso di nati-mortalità aziendale e l’incidenza di startup e PMI innovative. Il quadro desolante del mercato del lavoro ostacola lo sviluppo economico della provincia, limitando le opportunità per i giovani e le famiglie.
Il settore dell’istruzione e formazione, che considera la partecipazione scolastica, il livello di istruzione della popolazione e le competenze numeriche e alfabetiche degli studenti, posiziona Latina all’82esimo posto. Questo risultato mette in evidenza un sistema educativo che fatica a garantire un’istruzione di qualità e a preparare adeguatamente i giovani per il futuro. Con un tasso relativamente basso di persone in possesso di un diploma o di una laurea, il territorio sconta una scarsa attrattività per investimenti legati all’innovazione e alla conoscenza.
Non mancano però alcune note positive. Latina ottiene il 67esimo posto nel settore turismo e cultura, che include il numero di strutture ricettive, l’offerta culturale e le opportunità di intrattenimento. La provincia, seppur lontana dalle destinazioni turistiche di punta, riesce a mantenere un’offerta culturale che contribuisce in parte a migliorare la qualità della vita.
Rieti all’81esimo posto, Frosinone al 72esimo. Roma 24esima
Per quanto riguarda reati e sicurezza, Latina si colloca al 72esimo posto, un miglioramento di otto posizioni rispetto all’anno precedente. Questo dato suggerisce un contesto leggermente più sicuro, anche se la criminalità e l’insicurezza urbana restano problemi sentiti dalla popolazione.
Il miglior risultato di Latina riguarda il settore popolazione, in cui si piazza al 44esimo posto. Questo indicatore considera aspetti demografici come il numero medio di figli per donna, l’indice di vecchiaia, la speranza di vita alla nascita e la struttura della popolazione. La posizione relativamente buona riflette una dinamica demografica meno problematica rispetto ad altre aree d’Italia.
Il report colloca Latina al di sopra di Rieti, che scivola all’81esimo posto, ma sotto Frosinone, che si piazza al 72esimo. Male Viterbo, che scende di sei posizioni rispetto al 2023: 76esima. Solo Roma riesce a posizionarsi nella fascia delle province con una qualità della vita “accettabile”, salendo di nove posizioni fino alla 24esima. Questo rende ancora più evidente il divario tra la Capitale e le altre province del Lazio, dove il benessere e le opportunità restano limitate.
In un contesto nazionale, l’indagine evidenzia una netta separazione tra Nord e Sud. Milano, Bolzano e Monza e Brianza dominano la classifica, mostrando una capacità di ripresa e di sviluppo notevolmente superiore. Al contrario, province come Caltanissetta, Reggio Calabria e Agrigento chiudono la graduatoria, rappresentando le aree più in difficoltà. Il rapporto sottolinea che le città metropolitane e le province del Centro-Nord continuano a beneficiare di una maggiore resilienza agli shock economici e sociali, mentre il Mezzogiorno e le isole lottano ancora con ampie aree di disagio.