La bellezza è un tema indagato anticamente sin dai tempi di Aristotele. Che soleva considerarla la miglior lettera di raccomandazione. Ma, di essa, che cosa fa la differenza? Corpi stereotipati e volti perfetti in stile Bronzi di Riace? Oppure quel particolare, a volte anche distonico, che però può far anche perdutamente innamorare? Logico pensare che il meglio stia in un mix fra questi due estremi.
E che la prima forma di estetica appartenga alla cura dell’anima, che si riflette anche sulla beltà delle forme. Lo sa bene Cristina Sartorio, stimato medico chirurgo estetico torinese che della visione olistica, e del giusto binomio di equilibrio che lega il ‘dentro’ al ‘fuori’ ne ha fatto una bandiera.
Perché, per l’autrice del volume di successo intitolato per l’appunto “La Bellezza dell’Imperfezione” (120 pp., Hca Edizioni), quest’ultima rappresenta un’opportunità fondamentale di successo.
Di cambiamento. Imparando ad apprezzarci per ciò che siamo, valorizzando in maniera naturale ed efficace la parte più vera della nostra identità d’aspetto, è possibile rivoluzionare la nostra vita.
Prendendo le mosse dalla cura della pelle, primo elemento che definisce e circoscrive il perimetro della nostra presenza nello spazio del mondo, è possibile, spiega l’autrice, raggiungere risultati strabilianti in termini di massimizzazione della propria forma animica ed estetica insieme.
Il tutto attraverso una serie di esercizi giornalieri, e suggerimenti pratici, grazie ai quali stabilire una migliore connessione con la propria persona. Cristina Sartorio ne fornisce la prova diretta partendo dal racconto confidenziale di sé stessa e del proprio percorso. Condivide elementi intimi e personali come il vissuto di una malattia, fortunatamente sconfitta, per spronare chiunque a trovare la giusta forza e l’esatta direzione per crescere e vincere.
Certo è che in una società sempre più omologata, va riconosciuta, in qualche modo, l’eroicità di un approccio controcorrente. Un approccio medico e motivazionale insieme, che punta il dito su ciò che è imperfetto facendone un caposaldo su cui costruire, in misura organica, solida e fondata, la propria, irripetibile unicità. Parlando dritta al cuore della gente, senza orpelli.
Senza giudizi, ma con una notevole e disarmante profondità d’ascolto. Leggendo queste pagine, si ha quasi l’impressione di essere presi per mano dalla Dottoressa Sartorio. Ci si lascia conquistare dall’energia stimolante e positiva insieme dell’esperienza di una donna di successo.
Che ha capito come le grandi vittorie nascondano invece, parafrasando il noto paroliere di Fabi-Silvestri-Gazzè Gae Capitano, un “Dio delle piccole cose” anche nella salute. Del corpo, e dell’anima.
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