Personalmente sono innamorata del Movimento e del mio Sindaco.
Percepiamo sulla pelle la pulizia e la trasparenza di questa giunta ma non posso negare che vi sia un po' di delusione.
Avremmo preferito vedere discontinuità marcata.
Teste rotolanti.
Difese e prese di posizione nei confronti dei conducenti.
Poi però parlando petto a petto e occhi negli occhi con assessore, sindaco e referenti che ci hanno sempre ricevuti, ci siamo resi conto della miriade di difficoltà che stanno attraversando per far cambiare le cose e abbiamo rinnovato loro la nostra fiducia offrendo la nostra totale collaborazione.
Di certo come segretario nazionale posso affermare che non faremo mai come la CGIL che per anni non ha mai fatto nemmeno una protesta perché al governo c'era l'amato PD.
L'ipse dixit aristotelico non ci interessa e per il bene del lavoratore e del cittadino muoveremo critiche costruttive anche nei confronti di coloro che appoggiamo.
In questa domanda lei espone un quadro veritiero e desolante della situazione che quotidianamente vivono utenti e lavoratori.
Perché poi diciamocela tutta.
Cambiano i dirigenti…
Si sostituiscono i politici…
Ma sulla strada ci siamo sempre e solo noi. Lavoratori e cittadini.
Senza ripetermi, visto che da tre anni rilascio interviste su aggressioni, posso dire che agli AUTOFERROTRANVIERI è stato fatto di tutto.
Mancano solo stupro e omicidio per avere il repertorio completo.
Gli utenti dal canto loro non viaggiano in sicurezza.
Portelloni che si aprono o si staccano.
C è chi ha rischiato l'amputazione di un braccio e chi ha messo punti di sutura.
Tutto questo non è più accettabile.
La presenza del bigliettaio sarebbe fondamentale.
Anche per offrire supporto informativo agli utenti e una spalla al conducente in caso di aggressioni.
Ma soprattutto darebbe più dignità alla figura degli inidonei.
I controllori servono.
E in massa.
Da sempre proponiamo di far fare servizio di verifica a straordinario a tutti e 12.000 i dipendenti di Atac.
Non servirebbe nemmeno fare le multe per non incorrere in aggressioni fisiche.
Non hai il biglietto? Ti faccio scendere. O te lo vendo a bordo maggiorato.
E' un punto di riferimento di molti uomini autoferrotranvieri, è vista come la "Paladina" dei loro diritti lavorativi. Non avverte la sensazione di essere sola nel Suo ruolo?
No. Non mi sento sola nel mio ruolo.
Mi sono creata sul territorio nazionale un gruppo di cui mi fido.
Mi formano intellettualmente, mi supportano, mi rimproverano, mi consigliano.
Il nostro interesse è solo il bene della categoria.
I miei occhi e le mie labbra sono solo ciò che è manifesto nella verbalizzazione di ogni contesto che calpesta ogni nostro diritto.
Ma latente vi è un gruppo che permette tutto questo.
Micaela Quintavalle ha una passione particolare a cui dedica il Suo tempo libero?
Dedico il mio tempo libero alla laurea in medicina e chirurgia, alle coccole ai miei due gattoni Romolo e Schopenhauer e alle mie due cagnoline Ren e Luna.
Adoro passeggiare al mare e leggere letterature straniere.
Vorrei passare del tempo con un nuovo amore.
Ma gli uomini non mi vogliono.
Da me scappano.
Non mi chiedo più quale sia il motivo e col cuore pieno di speranza aspetto.