Raid di Macerata, Traini condannato a 12 anni di carcere
La Corte d’Assise ha riconosciuto l’aggravante dell’odio razziale. In aula il 29enne ha detto: “In carcere ho capito che il colore della pelle non c’entra”
La Corte d'Assise di Macerata ha condannato a 12 anni di reclusione Luca Traini per il raid a colpi di pistola dello scorso 3 febbraio, pochi giorni dopo la morte della giovane romana Pamela Mastropietro. Il 28enne è stato condannato per i reati di strage aggravata dall'odio razziale e porto abusivo d'arma. Oltre alla pena, che coincide con quanto richiesto della Procura, l'imputato dovrà scontare anche tre mesi di libertà vigilata e dovrà risarcire le parti civili con somme da quantificare in sede civile.
Durante il processo, che si è svolto con il rito abbreviato, Traini ha detto: "In carcere ho capito che il colore della pelle non c'entra". "Non provo nessun odio razziale – ha spiegato l'imputato -, chiedo scusa per i feriti, volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell'immigrazione: pure la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti".
"Volevo fare giustizia per Pamela", ha dichiarato Traini, che ha inoltre ringraziato la polizia penitenziaria "per come sono stato trattato in carcere".
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