Rave di Valentano, in 8 nudi al supermercato. Scatta la denuncia
Assessore al turismo di Manciano: “Il danno più grande che abbiamo avuto è quello di immagine verso i turisti e nei confronti dei cittadini”
La denuncia arriva dall’assessore al turismo di Manciano, in provincia di Grosseto, Valeria Bruni. Infatti nelle campagne del piccolo comune di Valentano, nel viterbese, dal 13 al agosto si è svolto un rave – anche detto free party – che ha radunati tra le 10 e le 15mila persone da tutta Europa. Durante questi giorni 8 partecipanti tra donne e uomini si sono allontanati dal raduno abusivo per andare a fare compere completamente nudi in un supermercato del comune toscano.
La denuncia dell’assessore al turismo di Manciano
“Il danno più grande che abbiamo avuto in questi giorni è quello di immagine verso i turisti e nei confronti dei cittadini“, ha dichiarato Bruni. “Ci sono state segnalate otto persone nude in un supermercato. La gente è molto arrabbiata”. Al centro delle proteste degli abitanti la disparità di trattamento tra i partecipanti al rave “che hanno fatto ciò che volevano” e i cittadini normali “che invece devono rispettare le regole”. A una trentina di minuti di distanza dal campo allestito per il rave, in queste ore Manciano è tra i comuni in cui gli sfollati si stanno rifugiando dopo lo sgombero terminato ieri.
L’auspicio del sindaco di Manciano
Ma il malumore è diffuso tra tutti i sindaci delle zone interessate dall’afflusso dei fuoriusciti dal rave di Valentano, preoccupati per le sorti dei loro comuni di riferimento, ormai in preda al caos. “Ieri pomeriggio grazie al lavoro delle forze dell’ordine e dei pochi agenti della municipale di cui disponiamo – racconta il primo cittadino di Manciano – siamo riusciti a bloccare molti camper diretti alle cascate di Saturnia, che però questa mattina erano di nuovo lì. Si tratta di piccoli gruppi, monitoriamo costantemente la situazione. E speriamo che tutto possa tornare quanto prima alla normalità”, auspica Mirco Morini.
Gli ostacoli per il sindaco di Pitigliano
Una difesa del territorio di cui tutti si sono dovuti occupare senza alcuna coordinazione a livello nazionale. “Mercoledì sera sia io e che l’assessore alla sicurezza ci siamo dovuti mettere agli incroci di ingresso nel paese, insieme ai poliziotti della municipale, per impedire che 3-400 camper entrassero in città”, dichiara il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili. “Il problema è stato sottovalutato. Qui siamo in un piccolo centro con molti abitanti anziani. Ci sono stati momenti difficili: un ragazzo in preda alle allucinazioni è salito sul tetto di un’abitazione, spaventando il proprietario. Altri si sono trovati il giardino o i campi intorno casa invasi dalle auto”, conclude amaramente.
I provvedimenti del sindaco di Orbetello
Tutto questo senza considerare piccoli furti nei negozi locali e il giro di droga. Il primo cittadino di Orbetello si è visto costretto ad emettere un’ordinanza per interdire l’area alla sosta per tutti coloro che volevano bivaccare con i loro mezzi in città. Sottoposti ad identificazione tutti i partecipanti, trovati in possesso di sostanze stupefacenti. Si tratta di giovani, la maggior parte dei quali stranieri (soprattutto francesi e spagnoli).
Cos’è un free party?
I free party sono delle feste in cui si suona musica techno, goa, psy-trance o acid house. Per partecipare non si paga un biglietto. Si tengono in spazi abbandonati o all’aperto e a volte, come in questo, caso durano giorni. Questi raduni non sono necessariamente irregolari se la festa non si svolge in una proprietà privata e se nel corso del rave non si verificano attività illegali. Le polemiche che accompagnano i rave sono legate solitamente al consumo o allo spaccio di droga.
Ora il timore dei contagi
A meno di 24 ore dalla conclusione dello sgombero, le preoccupazioni delle autorità italiane sono essenzialmente legate alle ricadute ambientali su un’area protetta e un ecosistema fragile, ma soprattutto alle migliaia di persone che hanno partecipato senza distanziamento sociale e misure contro Covid e che potrebbero dare vita a un ingente focolaio. “Al rave non c’erano controlli, i partecipanti si sono mossi anche in strutture commerciali del nostro territorio”, continua l’assessora al turismo di Manciano, Bruni. “E ora è ancora più difficile procedere a un tracciamento, visto che non è stata presa alcuna generalità”.