Il risultato definitivo, al termine dello spoglio, 61.551 sezioni su 61.551, vede il No al 59,11% dei voti (19.419.507), il Sì il 40,89% (13.432.208). I dati del Viminale contengono anche lo spoglio delle 1.618 sezioni Estero. Su 50.773.284 aventi diritto, i votanti sono stati 33.243.845. Le schede bianche sono state 83.417 (0,25%), le nulle 306.952 (0,92%) quelle contestate e non assegnate 1.761. Come ormai noto, Matteo Renzi ha manifestato la volontà di rimettere il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica. Queste alcune reazioni al suo discorso di ieri notte.
"Ci dispiace molto, questa è una sconfitta che brucia". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella a Radio Capital commenta il voto sul referendum. E aggiunge: "E' una sconfitta netta, come ha ammesso con grande chiarezza e senza alcun tipo di esitazione il presidente Renzi che, con quel bellissimo discorso di stanotte, ha dimostrato linearità, coerenza e amore per questo Paese". Matteo Renzi, continua, che "ha lasciato, ha tratto le conseguenze di un risultato così netto", ma "noi probabilmente abbiamo sbagliato perché non siamo riusciti ad attirare davvero l''attenzione sulla sfida della riforma, a lasciare che il referendum diventasse invece un voto politico, un voto sul governo".
"Sono rimasto molto deluso dal comportamento della corrente dei bersaniani", continua Dario Nardella a Radio Capital che aggiunge: "Sicuramente hanno contribuito alla sconfitta del sì presentando un Pd diviso nonostante che, per due anni, abbiano votato con noi. Mi viene un po' in mente quello che ha fatto Bertinotti con il centrosinistra: non sempre si fanno cose positive portando avanti battaglie personali". Detto questo, sottolinea, "penso che la maggioranza del Pd ritroverà vigore e andrà avanti con ancora più determinazione. Abbiamo perso una battaglia, il referendum, ma la guerra per il cambiamento del Paese continuerà". Quindi "Renzi ritornerà?", gli chiedono da studio. "Io me lo auguro, certo- risponde il primo cittadino- comincia una fase nuova. Però diciamo che è la fine di un inizio, non è l'inizio della fine".
"Ora al voto! Basta responsabilità scambiata per attaccamento alle poltrone. Matteo Renzi ha dato un bell'esempio. Seguiamolo". Lo scrive su twitter la deputata Pd Enza Bruno Bossio.
"Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata cosi. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Un abbraccio". Così il ministro Maria Elena Boschi su Facebook
"Fine di un incubo! Il renzismo si chiude qui. Un uomo che ha interpretato il potere in una maniera mai vista nella storia repubblicana. Con arroganza, nessun rispetto per le regole democratiche e per gli avversari, che ha utilizzato spudoratamente tutti gli strumenti del potere, noti e ignoti. Non si era mai visto un premier avere dalla sua parte la stampa, le televisioni, i tg della Rai". Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un'intervista a ''la Repubblica''.
"C`è stato il rigetto. In questa fase della storia i cittadini preferiscono gli outsider, non ne vogliono sapere di chi ha il potere mediatico, che siano giornalisti, cantanti, attori, star eccetera". Gli outsider ma per fare cosa? "Per dire no ai poteri forti, all'intossicazione mediatica e all`uomo solo al comando, si chiede un premier che pensi ai veri problemi del Paese: sicurezza, immigrazione, lotta alla povertà, welfare, rilancio economico". Il Nazareno "fu un errore di cui ci siamo poi accorti. Così come fu un errore da parte nostra provare a riformare la Costituzione nel 2005 senza coinvolgere tutto l`arco parlamentare. D`ora in poi, mai più cambiamenti della Carta fatti dai governi a colpi di maggioranza, ma solo attraverso l`accordo di tutte le forze del Paese".
Si torna al voto adesso? "Bisogna approvare prima una legge di bilancio seria, non di marchette, che serva al Paese e non al capataz di turno. E poi in Parlamento, solo lì, pensare alla legge elettorale. Nessun tavolo con i bari". A quando le elezioni? "Quando sarà possibile. Una maggioranza c`è. Il Pd ha il premio di maggioranza di 130 deputati, se non se la sente ce li restituisca…Noi vogliamo una legge proporzionale per un Parlamento costituente".
Con Renzi che rimane premier? "No, lui no. Ha perso. Game over". Dentro Fi come cambiano gli equilibri? "Ha vinto Berlusconi e tutti quelli che hanno combattuto Renzi e il renzismo da subito. Ora sotto la guida del Cavaliere abbiamo il dovere di costruire il centrodestra unito di governo: Fi, Lega, Fdi, Storace, Quagliariello, Mario Mauro, Rotondi, Fitto, i repubblicani di Nucara, i liberali, i sindaci di liste civiche come Trieste e Venezia, Arezzo. Senza Ncd. Uniti e con pari dignità' arriviamo al 40 per cento". Servono le primarie? "Dipende dalla legge elettorale, io dico che se c`è Berlusconi in campo diventano superflue. Ma vediamo". Ma lei in Austria per chi avrebbe votato? "Non credo per il candidato dell`estrema destra…".
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