“E’ necessario che si lavori a una politica regionale culturale di sistema che riguardi la valorizzazione del patrimonio, ma anche la produzione e il godimento degli spettacoli dal vivo. Mi pare ci siano moltissime misure che vanno integrate e migliorate per ottenere una politica culturale organica, di sistema.
Come prima misura per il godimento del patrimonio vorrei creare a livello regionale il corrispettivo della MiC card di Roma, cioè uno strumento che consenta a chi vive nel Lazio di godere dei luoghi culturali della regione con un titolo d’ingresso simbolico che dura un anno”. Lo ha detto Luca Bergamo, candidato Demos al Consiglio regionale del Lazio e già vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale, nel corso di una intervista a “Roma Today”.
La MIC card, con 5 euro, permette di entrare gratuitamente per 12 mesi nel Sistema Musei di Roma Capitale e offre la riduzione alle mostre ospitate negli spazi espositivi che prevedono bigliettazione separata.
Luca Bergamo ha spiegato che “la partecipazione alla vita culturale, così come la prescrive la Dichiarazione dei diritti umani, è un elemento fondamentale della persona e delle relazioni umane all’interno della società. Partecipare vuol dire concorrere liberamente alla formazione della cultura e non solo consumarla. Da questo punto di vista, la popolazione più giovane deve poter godere di diritti particolari che riguardano la capacità di sviluppare la propria creatività e quindi di produrre e distribuire.
Penso a spazi regionali che possano consentire alle compagnie giovani di produrre cultura anche fuori da Roma”. Per farlo, però, secondo Bergamo “bisogna intervenire su luoghi e anche sui costi dell’abitare – si legge nell’intervista a Roma Today – che vanno resi più accessibili, perché per avere una vita culturale attiva il territorio deve essere capace di attrarre e far incontrare persone, ma è necessario che i costi dell’abitare siano accessibili”.
Nel corso dell’intervista a Roma Today, Bergamo è tornato a parlare della divisione tra centrosinistra, Pd e Movimento Cinque stelle: “E’ stata una follia giungere alla rottura e alla contrapposizione delle candidature, è il prodotto di tatticismi esasperati e l’effetto di una perdita di senso che c’è in politica. Se la politica non cerca di capire quale connessione c’è tra grandi valori e singole scelte poi finisce per rimanere ostaggio della necessità di auto rappresentarsi”.
Infine, l’appello: “Chi non intende sostenere la necessità di un dialogo tra centrosinistra, il Pd e il M5s non deve votare me. Votasse qualcun altro”. (Com/Dip/ Dire)
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