Regione Lazio, arriva una delibera per recuperare le aree a usi civici
La Giunta della Regione Lazio ha approvato la delibera sulla “esecutività della istruttoria demaniale sugli usi civici”
La Giunta regionale del Lazio ha approvato la delibera sulla “esecutività della istruttoria demaniale sugli usi civici” del Comune di Tivoli. Un atto che arriva al termine del lavoro di accertamento delle terre di uso civico nel comprensorio territoriale. E che fotografa lo stato attuale del demanio collettivo nell’intero territorio comunale, in cui permangono aree nelle quali insistono usi civici destinati per lo più al pascolo. E dove nel tempo, nonostante l’esistenza del vincolo, alcuni hanno realizzato opere di edilizia residenziale e di urbanizzazione.
Un passo avanti nella direzione del riequilibrio
“Con l’approvazione della delibera sugli Usi Civici la Regione Lazio fa un passo in avanti nella pianificazione e gestione del territorio. In un’ottica di riequilibrio per le aree destinate a pubblica utilità che con il tempo sono state utilizzate per altri interventi, soprattutto residenziali.
Come ad esempio in alcuni piani di zona 167 di Tivoli Terme e per alcune cooperative edilizie”, commenta così la delibera Marco Vincenzi, presidente del gruppo del PD in Consiglio regionale del Lazio.
Con questo provvedimento la Regione Lazio stabilisce un punto importante ovvero che, certificando lo stato di fatto del territorio, alle amministrazioni comunali compete la ricostruzione del demanio civico sottratto, individuando altre aree in sostituzione di egual dimensione. Un giusto riequilibrio per riconsegnare alle Comunità il godimento collettivo di territori utili al pascolo, alla raccolta del legno o all’uso agricolo.
Un esempio anche per altri Comuni
“Mi auguro che ora, sulla strada segnata dal comune di Tivoli e dall’amministrazione regionale, altri comuni si avviino alle verifiche sui loro territori e agli opportuni riequilibri, per ottenere una più giusta pianificazione e gestione del patrimonio ambientale all’interno di una visione paesaggistica del dominio collettivo”, conclude il presidente Vincenzi.