La Regione Lazio ridefinisce, attraverso un finanziamento di 750mila euro, i criteri per l’attivazione del Contributo di libertà, lo strumento concreto dedicato alle donne vittime di violenza maschile che hanno intrapreso un percorso finalizzato al raggiungimento dell’autonomia personale, sociale e lavorativa. “La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e pervasivo che colpisce donne di ogni origine, età e classe sociale; un fenomeno che la Regione Lazio ha deciso di combattere sul piano culturale e sociale attraverso politiche e interventi strutturati”, ha dichiarato Giovanna Pugliese, Assessora della Regione Lazio al Turismo e alle Pari Opportunità.
Per continuare: “A causa all’emergenza epidemiologica da COVID-19, abbiamo deciso di apportare importanti ed urgenti integrazioni ai criteri precedentemente stabiliti estendendo ed ampliando sia le modalità di accesso, che le spese rendicontabili. A partire dal mese di aprile e fino alla fine dell’anno potranno richiedere il contributo non solo tutte le donne in fuoriuscita dalle Case rifugio, ma anche quelle prese in carico dai Centri Antiviolenza della Regione Lazio. Inoltre, in considerazione delle gravi difficoltà economiche che hanno colpito le donne in fuoriuscita dalla violenza, in molti casi rimaste senza occupazione in conseguenza della grave crisi indotta dal coronavirus, sono state riviste le spese ammissibili”.
Per concludere: “Oltre alle spese previste fino a oggi – che andavano dalla caparra per una nuova casa, all’acquisto di mobilio essenziale, dal pagamento delle utenze, alle spese sanitarie urgenti, nonché le esigenze dei figli minori – ora sarà possibile anche utilizzare il Contributo di libertà per sopravvenute esigenze come per esempio per i generi alimentari e per l’acquisto dei supporti informatici al fine di consentire ai figli e alle figlie di seguire la didattica online. Stare dalla parte delle donne significa anche questo: vicinanza e concretezza”.
"Lo stanziamento di 750 mila euro, le nuove modalità di accesso e l'integrazione del contributo anche per le spese dei figli minori e non solo per le donne che hanno subito violenza rappresentano pienamente la volontà della Regione Lazio di offrire strumenti concreti per la conquista dell'autonomia per chi è stata assistita nelle Case Rifugio e nei Centri Antiviolenza della regione. Ringrazio l'assessora alle Pari Opportunità, Giovanna Pugliese, che, in questo momento di crisi generale dovuta al Covid-19, ha saputo interpretare le nuove esigenze delle donne più vulnerabili, con modalità di accesso al contributo più estese e la previsione di spese onerose, come l'affitto, le spese mediche urgenti, l'acquisto di generi alimentari e di supporti informatici necessari per la didattica on-line dei figli minori a carico. A chi invece si trova costretta a casa e subisce violenza è importante ricordare che è possibile chiedere aiuto anche in silenzio attraverso le app dei Centri antiviolenza, oppure chiamando il numero 1522". Lo dichiara, in una nota, la Presidente della IX Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale del Lazio.
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