“I ‘no vax’ che contraggono il Covid e finiscono nelle Terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri”. È perentorio l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato, “perché queste persone che rifiutano la vaccinazione, mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni“.
La proposta arriva in un’intervista rilasciata a Il Messaggero. Non è solo una “boutade” quella di D’Amato. Si può fare? Tecnicamente è possibile accreditare le spese dei ricoveri nel più delicato reparto che esista ai pazienti che ci finiscono in un sistema di sanità pubblica? “Ci stiamo lavorando e ci sono dei modelli a cui, ad esempio, facciamo riferimento e sono quelli della Lombardia dove un tempo veniva spedito a casa del paziente, prima ricoverato e poi dimesso, una sorta di ‘memorandum’ su quanto la sua degenza fosse costata all’ente regionale”.
“Naturalmente”, prosegue D’Amato, non si chiedeva un centesimo, era solo per mostrare al paziente il costo sostenuto per le sue cure. Ma con i no vax siamo intenzionati ad andare oltre”
Infine, ecco un possibile conto delle spese: “Giornalmente ogni ricovero in Terapia intensiva costa circa 1.500 euro, per degenze medie non inferiori ai 17 giorni”.
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