Interviste

Regione Lazio, Fabio Refrigeri: “Il nostro piano per la riapertura”

Il progetto logistico ed economico della Regione Lazio per affrontare il passaggio dalla Fase 1 di lockdown alla Fase 2, incredibilmente più complessa, prevederà un’organizzazione capillare di ogni attività dei cittadini. Ci attendono scenari surreali e progetti capillari inauditi che cambieranno la nostra quotidianità e il nostro modo di stare in società.

Abbiamo parlato con Fabio Refrigeri, presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio.

“La Fase 2 sembra per molti solo una questione di data, ma se non sia rriva pronti a quel giorno, verranno vanificati sforzi e si incorrerà in pericoli per la salute. Le riaperture non implicheranno la normalità delle attività per come la conosciamo, quindi c’è bisogno di dare subito regole certe: un ristorante, come può assicurare la sicurezza a coloro che ci lavorano e ai suoi clienti? L’obiettivo del Lazio Lab è definire in tempi rapidi e in modo concertato le modalità di adeguamento. Ci saranno probabilmente obbligo della misurazione della temperatura per accedere a locali e bar, le Camere di Commercio hano proposto un’idea che mi pare positiva: fornire un bollino di qualità per i locali che si adeguano.

Su questo poi, ci stiamo organizzando come Regione, dunque con le autonomie, i limiti e le risorse di cui dispone una Regione. I 400 miliardi che dovrebbero arrivare alle imprese sono destinati anche ad un rilancio e adeguamento delle attività. Noi come Regione abbiamo fatto tre misure che poggiano su due pedali: quello sociale e quello delle attività. Quindi i soldi ai comuni per la ‘spesa facile’ di generi essenziali, i 42 milioni sugli affitti, e il pronto cassa alle partita Iva per professionisti e aziende con meno di 9 dipendenti. Si tratta di 10mila euro senza rendicontazione a tasso zero con addebito su conto corrente bancario. Dal 20 la presentazione della domanda.

Nel dettaglio, chi è in affitto e ha avuto una diminuzione nei due mesi di blocco superiore al 30% ha diritto a un aiuto sull’affitto se il suo reddito è all’interno dei settemila euro in tre mesi.

I 150 milioni per le piccole e medie imprese uniti ai 120 spesi per l’emergenza sanitaria fanno quasi 280 milioni e sono una cifra importante. Per quanto riguarda il Pil: se ci danno -9 il prossimo anno ci danno +4,5 quini tra un anno e l’altro 5 punti di differenza che sono un’enormita. Prima il Nord trainava ma ora abbiamo un Sud in difficoltà e chi guidava anche. Le previsioni e le stime sono tante, rischiamo due milioni di persone che non ce la faranno e dobbiamo aiutarle”.

Secondo lei è una misura efficace quella di chiudere tutti in casa piuttosto che proteggere in modo mirato le categorie a rischio? Non sarebbe più sostenibile, anche economicamente e nella logistica, tutelare fasce anziani e immuno depressi?

“In quest’ottica ci si sta muovendo facendo i tamponi al personale sanitario, per poi passare ai 60mila tamponi per le forze dell’ordine, piano piano si farà a sempre più categorie. Questo virus resta piuttosto misterioso, mi pare che ci siano casi di persone giovani e perfino bambini. È un nemico oscuro, e per questo confido nella ricerca scientifica e nella mappatura delle persone per conoscere il virus”.

Sono stati fatti passi da gigante per quanto riguarda l’aggiornamento digitale del paese, in due mesi si è passati allo smart working e alla scuola online.

“Sì, sembra che ci si stia liberando dell’ossessione del cartellino per pensare invece alla qualità del lavoro e al suo risultato. Però ci sono realtà che ancora non usufruiscono di una connessione che permetta di lavorare e seguire le lezioni. Questa pandemia sta facendo emergere anche questo tipo di problematiche. In alcune zone del paese solo il 40% della popolazione ha accesso a Internet e strumenti digitali. La spinta deve essere anche a carattere sociale e culturale. Il mio appello alla politica è smetterla con le divisioni e il tifo politico insopportabile, la situazione è davvero seria e va affrontata con maturità da persone competenti e veloci”.

Giulia Bertotto

Laurea magistrale in Filosofia e master in “Consulenza Filosofica e Antropologia Esistenziale". Collabora con il "Lucania Film Festival" e ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo "In caso di Apocalisse" e il saggio "Westworld la coscienza in serie", presentato alla fiera editoriale “Più libri più liberi” di Roma.

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