L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che la tassazione applicata agli eletti alla Regione Lazio era troppo alta quindi giù le tasse, con conseguente aumento dei vitalizi.
Non solo, la misura prevede il versamento degli arretrati anche agli ormai ex, eletti alla Pisana, parliamo di circa 250 politici che percepiscono il vitalizio.
A riportare la notizia, che siamo certi farà scalpore, il quotidiano La Repubblica nella sua edizione romana.
In media, chi effettua una legislatura alla Regione Lazio, ha diritto a un vitalizio di 2.700 euro netti. Ovviamente l’importo sale in base al numero di legislature che si effettuano: 4.300 per due e 5.300 netti per chi resta alla Pisana per 3 legislature. Attenzione però, perchè questi importi appartengono alla “vecchia” fase in cui le tasse applicate erano alte.
Questo significa che i nuovi importi subiranno delle maggiorazioni proprio dovute alla minor pressione fiscale applicata.
La storia inizia nel 2016, quando Daniele Leodori, esponente del PD chiede un parere alla Direzione centrale normativa dell’Agenzia delle Entrate di Roma. Centro della questione l’adeguamento della percentuale del vitalizio lordo esente da ritenuta fiscale e la restituzione dell’Irpef trattenuta.
Nel 2019, l’Agenzia delle entrate ha precisato che la tassazione va diminuita, con una percentuale di esenzione da applicare pari a circa il 12,4%.
A seguito di questo pronunciamento, la Regione ha fissato il ricalcolo per tutti i titolari dei vitalizi a partire dalla Legislatura di Renata Polverini. Sì, nel 2010.
Il quotidiano La Repubblica stila una “classifica” dei percettori dei vitalizi alla Pisana che vale la pena riportare di seguito:
“Tra i 250 beneficiari dell’assegno non tutti percepiscono l’intera somma erogata dalla Regione. Molti anno dei pignoramenti e devono fare così i conti con tagli notevoli. Tra gli ex presidenti a godere dell’assegno sono il socialista Giulio Santarelli, Bruno Landi, anche lui presidente con il Psi, Gabriele Panizzi (Psi), Sebastiano Montali (Psi), il democristiano Rodolfo Gigli, il verde Arturo Osio, Piero Badaloni, che guidò il Lazio con una giunta di centrosinistra, Piero Marrazzo, ugualmente alla guida di una giunta di centrosinistra, e il dem Esterino Montino.
Francesco Storace ha invece rinunciato al vitalizio. L’assegno più sostanzioso è poi quello di Angiolo Marroni, esponente del centrosinistra, che supera i seimila euro. Sui cinquemila euro quello del verde Filiberto Zaratti, quello di Giulia Rodano, esponente del centrosinistra, del dem Stefano Paladini, e dello stesso Panizzi.
E supera i cinquemila euro quello del dem Michele Pompeo Meta, ex presidente del Consiglio di amministrazione di Trenitalia. Tra gli assegni più magri invece quello di Antonio Zanon, che si aggira sui 1.600 euro”.
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