La Regione Lazio ha invitato i medici e gli infermieri a prendere parte alle “attività di assistenza sanitaria nelle aree interessate al conflitto nonché nei paesi limitrofi“. Questo è ciò che si legge nella richiesta per la ricerca di personale sanitario alle 10 Asl della regione e a 7 aziende ospedaliere.
Un simbolo di umanità e di solidarietà verso l’Ucraina, se non fosse la situazione emergenziale che vive la regione. Infatti, attualmente i medici e il personale sanitario sono quasi pietre preziose e rarissime dato che le 17 aziende è da mesi che creano bandi urgenti per le manifestazioni d’interesse.
Nonostante questo però il personale scarseggia e attualmente il Lazio soffre la carenza di ben 7mila infermieri, come si legge dalla stima dell’Opi Roma. Mentre, secondo sempre la stima, in Pronto Soccorso mancherebbero ben 357 medici.
Come ha anche confermato Maria Paola Corradi, direttrice generale dell’Ares 118, nell’ultimo concorso solo cinque persone si sono candidate e poi quattro hanno rifiutato.
Questo è un problema molto grave dato che “la medicina generale nel Lazio è al collasso“
A volte per cercare di sopperire alla carenza, come ha fatto lo Spallanzani, si è costretti a fare “manifestazioni d’interesse anche per discipline equipollenti con le modalità procedurali più rapide possibili“.
In queste condizioni “dei fronti interni sguarniti, sarà difficile riuscire ad aiutare le retrovie della Emergenza Ucraina“.
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