I primi versetti del brano evangelico (Lc. 5, 1-11) della V Domenica del Tempo ordinario conferiscono al racconto della pesca miracolosa una innegabile cornice “ecclesiologica”: attorniato da una folla entusiasta, Gesù chiama Pietro e i suoi compagni a essere “pescatori di uomini”, coinvolgendoli attivamente alla realizzazione del piano di salvezza di Dio. E’ la pesca miracolosa che conduce spontaneamente i discepoli a lasciare tutto per seguire il Maestro, senza bisogno che questi li inviti esplicitamente alla sequela, come nel vangelo di Marco, cui l’evangelista Luca si ispira.
In tale prospettiva ecclesiale spicca la figura di Pietro. A lui, infatti, Gesù affida in particolare la missione di essere “pescatore di uomini”. Nel mandato apostolico fondato sulla parola autorevole di Gesù, l’evangelista anticipa la struttura futura della vita della Chiesa, guidata e sostenuta anzitutto dalla persona di Pietro e dei suoi compagni.
vv. 1-3. I primi tre versetti del brano hanno lo scopo di creare l’ambientazione e di porre le premesse per l’evento miracoloso che verrà descritto. E’ mattina, i pescatori ormai sono rientrati da una battuta di pesca fallimentare e Gesù approfitta della presenza della barca di Simone ormeggiata a riva per distanziarsi un poco dalla folla e da lì annunciare la Parola. L’espressione “la Parola di Dio” (v. 1) indica che la predicazione di Gesù rivela la volontà del Padre e, pertanto, è degna della massima attenzione e della più docile obbedienza.
vv. 4-5. Gesù dà ai pescatori un ordine apparentemente insensato, cioè di riprendere il largo e di gettare di nuovo le reti per la pesca. Nonostante le non poche perplessità, Simone accetta di eseguire l’ordine, anche se questo potrebbe esporlo al ridicolo dinanzi ai presenti. Va però notata che la reazione positiva del pescatore Simone non è del tutto azzardata: Gesù infatti ha già mostrato di possedere un potere straordinario guarendogli la suocera, per cui non è così assurdo che possa accadere ancora qualcosa di straordinario.
vv. 6-7. Le reti subito vengono riempite da una quantità enorme di pesci, tanto da correre il rischio di rompersi e da richiedere il soccorso di altri collaboratori. Ancora una volta, la straordinarietà dell’evento manifesta la potenza della parola di Gesù, confermandone l’affidabilità.
v. 8. La percezione della potenza divina operante in Gesù provoca inevitabilmente una reazione forte da parte dei futuri discepoli, in particolare di Simone, che qui per la prima volta viene chiamato anche col nome di Pietro. Simon Pietro dunque si getta alle ginocchia di Gesù, gesto di umiltà che esprime la consapevolezza della propria inferiorità dinanzi alla grandezza di Gesù: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore” (v. 8).
Pietro si rivolge a Gesù con il titolo di “Signore”, mostrando così di aver colto nelle sue parole e nelle sue azioni i segni della presenza di Dio. Certamente non si tratta ancora di una professione di fede piena e matura, ma comunque le parole e i gesti dell’apostolo esprimono la consapevolezza di essere dinanzi a una persona che gode di una relazione privilegiata con Dio. Ciò è confermato dalla richiesta di allontanarsi da lui: si tratta della tipica reazione di chi, percependo la presenza di Dio, riconosce al tempo stesso l’infinita distanza che separa l’uomo dalla divinità. Questo è il motivo per cui Pietro dichiara di essere un peccatore, esprimendo la percezione della propria piccolezza dinanzi al mistero di Dio.
“Gesù disse a Simone: ‘Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini’. E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono” (vv. 10-11). L’evangelista Luca a questo punto inserisce il racconto della vocazione di Simone e dei figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni. L’attenzione si concentra in modo particolare su Pietro, cui Gesù rivolge esplicitamente l’invito a divenire “pescatore di uomini”. Le parole di Gesù “d’ora in poi” sono una profezia che per certi versi è già in atto e per altri anticipa la futura missione ecclesiale del principe degli apostoli. In tal modo Luca radica esplicitamente nella volontà del Maestro il riconoscimento dell’importante ruolo che Pietro svolgerà per la comunità ecclesiale. La missione dell’apostolo avrà come obiettivo di ricuperare gli uomini per la loro salvezza.
Il racconto si conclude con una breve annotazione (v. 11), in cui l’evangelista riferisce dell’immediata risposta dei primi discepoli i quali, “lasciato tutto lo seguirono”. Luca intende affermare che l’incontro con Gesù ha impresso alla vita di Pietro e dei suoi compagni una svolta radicale, per cui nulla sarebbe stato più come prima. Quella barca, spettatrice del miracolo, ora, tirata a terra, viene abbandonata, lasciata lì. Che cosa è accaduto? Tu, Signore, hai fatto intravedere un’altra pesca per la quale non servono più imbarcazioni, vele, reti e neppure la conoscenza del lago, delle sue correnti e delle insidie che riserva. Sì, per questa pesca decisiva, importante per la salvezza degli uomini, conta ben altro: la tua Parola, un Vangelo che esige conversione, ma strappa anche alle forze del male e dona la gioia di una libertà e di una pienezza inimmaginabili.
Bibliografia consultata: Gennari, 2019; Laurita, 2019.
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