La rivelazione cruciale mostrata ieri sera, 21 dicembre, da Report è quella relativa al deposito di farmaci e antivirali che dovrebbe essere pronto in ogni paese in caso di epidemia o pandemia.
A Roma il sito di stoccaggio di questi materiali è fatiscente, praticamente una discarica con farmaci scaduti, come dimostrato anche dalla documentazione dei sequestri della Guardia di Finanza.
Infatti, il deposito alla periferia di Roma, si trova su un terreno inquinato da fitofarmaci e mercurio. In questo sito sono conservati dal 2005 centinaia di chili del principio attivo che l’Italia ha comprato dalla multinazionale svizzera Roche per produrre il Tamiflu. Si tratta di un farmaco sulla cui efficacia molti esperti hanno espresso dubbi.
Da documenti acquisiti dalla Procura di Bergamo e mostrati da Report, è emerso che la maggior parte dei lotti è scaduta da tempo, spiega la trasmissione.
Il deposito, che si trova sulla Tiburtina, in zona Pietralata, accanto alla caserma Ruffo, è di proprietà del Ministero della Salute.
Il piano pandemico italiano del 2006 prevedeva di fare scorte di antivirali.
Ranieri Guerra direttore vicario dell’OMS ha perfino assicurato ai magistrati che l’Italia avrebbe pronti questi farmaci, ma Report, ha mostrato in che stato si trovano.
Questi farmaci sono stati pagati con il denaro dei contribuenti, per garantire la salute pubblica in caso di emergenza. Chi pagherà per questo incredibile spreco di risorse e vite umane?
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