Mercoledì 24 Febbraio si è svolto in videoconferenza il Coordinamento dei Piccoli Comuni del Lazio, presieduto dalla Dott.ssa Lubiana Restaini.
Comunicazioni della coordinatrice, Proposte di conversione con Regione Lazio, Valutazione emendamenti Legge 17/2016 sulla trasformazione delle Comunità Montane, aggiornamento Dossier Controesodo. A conclusione dei lavori ha voluto ricordare l ‘attività che sta svolgendo per i Piccoli Comuni del Lazio con la Regione Lazio con le seguenti riflessioni.
“Ho raccolto i punti fondamentali di Anci Lazio che il presidente Riccardo Varone ha messo in evidenza:
La perfetta aderenza alla definizione dello scopo della legge , all’art. 44 della Costituzione ed alla legge 97/94
La risposta a questa scelta fondamentale, nella proposta di legge, appare a nostro modo di vedere corretta sotto l’aspetto giuridico ed impostata adeguatamente a sostenere il ruolo e la funzione delle nuove unioni montane. Purtuttavia auspichiamo che il testo definitivo raccolga con maggiore convinzione l’enunciato dell’art. 1 specificando deleghe e funzioni.
Sostenere la montagna, le aree interne, le zone in qualche modo svantaggiate rappresenta la missione primaria delle nuove unioni di comuni montani; resta tuttavia necessario definire meglio cosa sia montagna, cosa sia area interna, cosa sia territorio svantaggiato.
In questo senso è opportuno prevedere che la Conferenza per la montagna abbia, tra i propri compiti e forse principalmente, quello di rivedere questo aspetto, per arrivare con indici, parametri e acquisizioni scientifiche più aggiornate ad una nuova definizione di montanità.
Una efficace politica per la montagna ha bisogno di enti strutturati e all’altezza del compito: occorre pensare quindi ad un modello di finanziamento adeguato che ne garantisca come ordinario il funzionamento.
L’innovazione legislativa regionale deve poter raccogliere in modo positivo l’esperienza delle disciolte comunità montane.
Come per esempio: all’art. 5 (Conferenza regionale per lo sviluppo delle zone montane) bisognerebbe ritenere che la Conferenza debba avere carattere concertativo e non consultivo, ed articolarsi in istanze provinciali e regionale. Anche Uncem lamenta la mancanza della disciplina di un fondo integrato regionale, che raccolga a sostegno del programma di sviluppo risorse regionali, nazionali, comunitarie.
Riguardo alla gratuità della partecipazione, propongono di formulare: “a titolo gratuito, non oneroso”, per rendere dignitosa la funzione istituzionale svolta, che mi pare condivisibile, così come all’art.10 (Disposizioni finanziarie) si registra come ancora una volta siano stanziate risorse appena sufficienti alla mera sussistenza, o per quanto stanziato per il programma: 400.000 euro in conto capitale e 200.000 euro per la parte corrente.
Propongo che la Consulta contribuisca, insieme al Presidente e al Direttivo, alla formulazione di precisi e puntuali emendamenti, anche in assonanza con le altre Associazioni.
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