Restaini, Consulta Piccoli Comuni Anci Lazio: “Sostegno al coordinatore nazionale Castelli”

Solidale appoggio della Restaini al coordinatore nazionale Anci Massimo Castelli

Anci Lazio, Restaini

Lubiana Restaini, coordinatrice Consulta Piccoli Comuni di Anci Lazio

“Intendo esprimere – ha dichiarato Lubiana Restaini – il più forte e solidale appoggio alla presa di posizione del Coordinatore Nazionale della Consulta Piccoli Comuni di Anci, Massimo Castelli.

Cancelli ha espresso forte preoccupazione per una proposta contenuta in una bozza di decreto legge proposta dal Ministero della Transizione Ecologica che prevede l’abrogazione della deroga alla gestione unica in materia di servizio idrico integrato.

La deroga che in questi anni ha consentito di salvaguardare le gestioni autonome esistenti nei Comuni in cui sono presenti peculiari caratteristiche di qualità, efficienza e localizzazione di pregio, ovvero in aree vincolate per tale risorsa.

Contro la privatizzazione di un bene comune come l’acqua

Essa rispondeva alla logica di tutelare, all’interno delle previsioni della legge Galli, la n° 36/1994 e s.m.i., l’autonomia gestionale dei Comuni in funzione della valorizzazione del territorio e contro la privatizzazione di un bene comune come l’acqua, affermato dall’apposito referendum.

Una proposta che, qualora confermata, andrebbe in senso contrario al progetto delle Comunità locali energetiche sulle quali si sta puntando. E soprattutto cancellerebbe la possibilità della gran parte dei Piccoli Comuni di tutelare e preservare il patrimonio idrico pubblico che presenta particolari caratteristiche qualitative.

L’occasione offerta dal Pnrr

“Ritengo con Castelli che non si possano pregiudicare quelle realtà di servizio idrico virtuose, dove è garantita la qualità e quelle in aree vincolate gestite in maniera efficiente dai Comuni, solo per affermare il principio della gestione unica che tanti guasti ha provocato in questi anni. Così ha concluso Lubiana Restaini.

L’occasione offerta dal Pnrr e quello che ci ha insegnato la pandemia tutt’ora in atto, debbono poter consentire ai Piccoli Comuni virtuosi di gestire in autonomia il servizio idrico nell’interesse delle popolazioni locali.

E di preservare tale preziosa risorsa, a beneficio della collettività, altrimenti anche questa storica occasione risulterà sprecata in nome di una burocratica interpretazione delle norme o peggio a tutela di interessi speculativi.

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