Restituzione stipendi parlamentari M5s: uno su due non sarebbe in regola
Il 7 gennaio per il Movimento arriva l’ennesima resa dei conti. Previsto un vertice a Roma, in cui si discuterà l’espulsione di chi non ha restituito parte del compenso
Rimborsi, ci siamo. Il 7 gennaio per il Movimento 5 stelle è fissata l’ennesima resa dei conti. È infatti previsto un vertice a Roma, come riporta un articolo pubblicato sul Corriere della sera in cui si discuterà l’espulsione di almeno otto parlamentari che non hanno restituito parte del compenso come previsto dallo statuto. Secondo la Stampa sono addirittura undici (sei deputati e cinque senatori). Ma nel mirino ce n’è un’altra ventina che potrebbe incappare in altre sanzioni, come la sospensione o il richiamo.
C'è di più. A non essere in regola al 100% con le restituzioni c’è un parlamentare su due. Lo riporta un articolo pubblicato sul Fatto quotidiano che cita: Acunzo Nicola e Bonafede Alfonso, Cappellani Santi e Fico Roberto, Di Marzio Luigi e Taverna Paola. Tutti indistintamente nel calderone degli “inadempienti” che hanno ricevuto l’email di mancato rispetto della scadenza di fine anno. Ministri e parlamentari semplici, presidenti della Camera e sconosciuti senatori, facilitatori e dissidenti. Centosettanta nomi su 316 eletti: più della metà è fuori regola.
Sulla questione è intervenuta anche la capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo Tiziana Beghin: "abbiamo preso un impegno con i cittadini e intendiamo rispettarlo fino in fondo. Grazie alle restituzioni non solo dimostriamo che un altro modo di fare politica è possibile ma aiutiamo anche centinaia di piccole aziende creando migliaia di posti di lavoro. Da quando siamo entrati nelle Istituzioni abbiamo restituito oltre 100 milioni di euro e non tireremo il freno a mano proprio adesso che siamo al governo. Il Movimento 5 Stelle è di tutt’altra pasta rispetto ai partiti. Ecco perché fa bene il capo politico a far rispettare i nostri valori senza se e senza ma”.