Riapre la Biblioteca di Artena con una madrina eccezionale
Catena Fiorello incanta tutti per la sua grande versatilità
Da sabato è di nuovo aperta la Biblioteca di Artena in una sede idonea, nei locali al secondo piano dell’ex palazzo dell’Eca, dotata di una sala multimediale, di sale lettura, esposizione, convegni. Tutto merito dell’attuale Amministrazione guidata da Felicetto Angelini, ma soprattutto dell’Assessore con delega al Polo Museale Avv. Alessandra Bucci che dal suo insediamento si era prefissa l’obiettivo di questo trasferimento dal seminterrato umido dell’ex Granaio Borghese, dove i libri, a causa dell’umidità stavano deteriorandosi irrimediabilmente.
La cerimonia del taglio del nastro, sabato 29 luglio, è stata preceduta da un incontro molto speciale, con una donna eccezionale, conduttrice, autrice di testi televisivi, scrittrice. Siamo parlando di Catena Fiorello che, oltre a ricoprire con entusiasmo il ruolo di madrina dell’evento, è stata una vera rivelazione per chi non la conosceva. Spigliata, molto colta, instancabile, cordiale, “fuori dagli schemi”, soprattutto entusiasta di Artena, con il centro storico non carrozzabile più importante d’Europa, una città che non conosceva, ha colto l’occasione per presentare la ripubblicazione del suo romanzo di esordio: “Picciridda”.
Al tavolo dei relatori l’Ass. Bucci che ha ringraziato i suoi collaboratori (Aimati, Guido Vitelli, Giuseppina Talone), l’Ass. Lara Caschera che ha posto alcune domande alla Fiorello sull’emigrazione, gli Assessori Ileana Serangeli, Domenico Pecorari, Marco Valeri e il primo cittadino Angelini il quale ha annunciato la prossima apertura di un Museo della Musica e Strumenti Musicali nei locali dell’ex Biblioteca. Ricordiamo che Artena, uno dei più bei borghi italiani, il 9 luglio scorso, è stata inserita, dal quotidiano Repubblica, nella guida gastronomica regionale. Catena Fiorello ha parlato a ruota libera, incantando l’uditorio per più di un’ora.
Contattata da Antonio Oliveri (presente), di Medea Edizioni, si è detta felicissima di far da Madrina alla biblioteca di Artena. In un periodo di crisi, come l’attuale, ove vi è carenza di finanziamenti, oltre che di idee, è molto meritorio aprire “una casa della cultura”. Catena ha poi parlato e letto pagine tratte da “Picciridda”, un romanzo imperniato sulla vita della bambina Lucia, che ha vissuto il dramma dell’abbandono da parte dei genitori emigrati in Germania. L’ha scritto, dopo aver ascoltato una storia vera, per dar voce a tutti quei figli che hanno vissuto lo stesso dramma. Lucia è rimasta nel suo paese siciliano Leto, insieme alla nonna Maria, soprannominata “uoma” (chiari i riferimenti a sua nonna Catena D’Amore) perché forte, indomabile, un essere superiore. La vicenda è ambientata nel 1961 e purtroppo procede, tra alti e bassi, fino all’episodio della violenza subita dalla bambina. Le sofferenze degli emigranti, definiti veri e propri eroi da Catena, sono patite anche da tutti i familiari rimasti in patria. Chiari i riferimenti all’immane tragedia dell’immigrazione odierna in Italia con i barconi provenienti dall’Africa.
Un intervento molto pertinente è stato quello della Dirigente Scolastica Dott.ssa Michelangeli, la quale ha convenuto con la Fiorello sul fatto che nella società odierna, soprattutto da parte dei giovani, manchino momenti di riflessione: tramite internet si pensa di poter risolvere problematiche che necessitano di discussione, rielaborazione. I genitori giustificano sempre gli errori dei propri figli non aiutandoli a crescere per cui stiamo assistendo ad un’involuzione, alla creazione di un mondo “finto” in cui la cultura viene messa da parte per altri bisogni meno nobili. Terminiamo con le parole citate dal Sindaco Angelini: “La biblioteca – a questa non è stato dato ancora un nome- è il solo luogo dove i morti aprono gli occhi ai vivi”.