Categorie: Cronaca

Rientrati in Italia i 56 connazionali bloccati a Wuhan per il Coronavirus

Arrivati. Allo scalo militare di Pratica di Mare, in provincia di Roma, è atterrato l’aereo con a bordo i 56 italiani rimasti bloccati a Wuhan, a causa della quarantena decisa dal governo cinese per contenere l’epidemia di Coronavirus. Il KC-767 dell’Aeronautica militare è partito dalla Cina in piena notte, con un po’ di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale. Secondo quanto riferito da diversi connazionali rimasti nella città focolaio dell’epidemia, oltre agli italiani c’è stata la partenza di altri stranieri in fase di evacuazione. I 56 italiani da Pratica di Mare saranno trasferiti nella cittadella militare della Cecchignola dove trascorreranno un periodo di quattordici giorni di isolamento.

Un solo cittadino italiano non è potuto salire sull’aereo diretto a Roma perché aveva la febbre. I protocolli sanitari internazionali vietano, infatti, di salire a bordo a chi mostra sintomi che potrebbero essere riconducibili al Coronavirus, per la tutela degli altri passeggeri. Il connazionale, assicurano fonti Diplomatiche, è seguito attentamente da personale medico, dell’ambasciata e del ministero degli Esteri cinese. L’Unità di crisi della Farnesina è in stretto contatto con la famiglia.

“Per il momento stanno tutti bene, devono ancora terminare i controlli sanitari e avranno tutta l’assistenza necessaria ma per il momento non ci sono problemi” ha detto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia , facendo il punto all’aeroporto di Pratica di mare dopo l’arrivo del volo speciale che ha riportato in italia gli italiani bloccati a Wuhan. “Hanno avuto molta pressione – ha aggiunto – ma mi pare che non siano provati. C’è solo la stanchezza del viaggio”.

Mentre è atterrato all’aeroporto di Fiumicino, uno dei velivoli, proveniente da Taipei, che partecipa al ponte aereo che dovrebbe riportare in patria i turisti eventualmente rimasti bloccati in Italia a causa dello stop ai collegamenti deciso per l’emergenza Coronavirus. E’ il primo di una quindicina di voli autorizzati dell’Air China da qui all’8 febbraio, ma non è ancora definito il numero dei cinesi che chiederanno di usufruirne, pagando regolare biglietto. Non è chiaro al momento nemmeno quanti sarebbero gli italiani in Cina interessati a sfruttare il ponte aereo per fare il percorso inverso.

Redazione

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