Rieti, cerca di barare all’esame della patente con kit fai da te:fermato
Il protagonista, un indiano 35enne, aveva messo a punto un geniale, ma rudimentale, sistema per copiare all’esame di teoria
L’esame teorico per il conseguimento della patente doveva sembrare un ostacolo insormontabile per S.G., 35enne di nazionalità indiana, da diversi anni residente in Italia; lo straniero ha così pensato “bene” di truffare la M.C.T.C. di Rieti con uno stratagemma semplice, purtroppo per lui vanificato dal rapidissimo intervento della Polizia Stradale di Rieti. L’indiano aveva infatti assicurato al petto con del nastro adesivo uno smartphone, praticando un piccolo foro sulla T-shirt in corrispondenza della videocamera; aveva poi, con lo stesso nastro adesivo, incollato sotto la maglietta un piccolo ricevitore audio collegato ad un auricolare miniaturizzato, inserito nell’orecchio. Così preparato, si è poi tranquillamente presentato nei locali della Motorizzazione provinciale di Rieti per svolgere l’esame teorico necessario al conseguimento della patente di guida.
Durante l’esame, con la sua attrezzatura “fai da te”, riprendeva la schermata del computer della propria postazione dove erano visualizzati i test, trasmettendoli ad alcuni complici posti all’esterno dell’aula, attendendo poi che gli stessi gli fornissero le risposte esatte via radio. I funzionari della Motorizzazione si erano però insospettiti per lo strano rigonfiamento che avevano notato sotto la maglietta; chiedevano all’esaminando conto di quanto avevano notato, e per tutta risposta lo straniero fuggiva di gran corsa dall’aula d’esame e dalla palazzina della Motorizzazione. A questo punto i funzionari della Motorizzazione hanno avvertito la Sezione Polizia Stradale di Rieti raccontando l’accaduto, ed in pochissimi istanti giungeva sul posto il personale della Polizia Giudiziaria; sentito l’accaduto, ed avute le prime indicazioni sulla direzione di fuga, i poliziotti intraprendevano le ricerche del truffatore, rintracciandolo pochi minuti dopo presso un vicino centro commerciale.
Il maldestro truffatore non poteva fare altro che ammettere quanto aveva posto in essere, non potendo peraltro negare dal momento che aveva anche lasciato i propri documenti identificativi alla Motorizzazione. Per quanto accaduto S.G. veniva denunciato ai sensi dell’art. 640 del C.P. “Truffa ai danni dello Stato”; e dovrà ora studiare un po’ meglio il Codice della Strada, oltre a quello Penale.