Rieti, il vicesindaco: “Rilancio Monte Terminillo è luce dopo il disastro”

Monte Terminillo: l’intervista al vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, sul progetto TSM2 per rilanciare il sito naturale

Monte Terminillo

Monte Terminillo

L’intervista al Vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, sul progetto di rilancio del Monte Terminillo, in provincia di Rieti.

Il Monte Terminillo è una meta storica del turismo del Centro Italia e in particolar modo dei cittadini della Capitale. Eppure sta vivendo da almeno due decenni una fase di declino, con impianti da sci in disuso e presenze crollate dalle 300mila degli anni ’90 alle 100mila scarse del 2017, a seguito degli eventi sismici. In queste settimane in Regione Lazio si discute un progetto di rilancio che prevede nuovi impianti e un rilancio complessivo della montagna.

Sinibaldi, quali sono i punti di forza del progetto?

“Il Terminillo è una Stazione Montana, ‘turismo responsabile’ è il nome del progetto che punta a rivitalizzare la montagna per l’intero anno, sfruttando le potenzialità sia in inverno che in estate.

Per la prima volta nella storia tutti i Comuni del comprensorio si sono messi insieme per elaborare un percorso che rappresenta davvero una delle ultime occasioni di rinascita.

Da anni ormai ci sono 20 milioni di euro in Regione Lazio che aspettano di essere spesi per il rilancio del Terminillo. La necessità ribadita anche dal Patto per la ricostruzione post-sisma firmato nel 2017 dalla Regione stessa con tutte le parti sociali. Il Comune di Rieti è in prima fila in questa battaglia per lo sviluppo dell’intera area interna della Provincia”.

Rilancio Monte Terminillo, sigle ambientaliste che si oppongono

Ci sono, però, delle sigle ambientaliste che si oppongono.

“In realtà, seppur rumorosi, sono davvero pochi i contrari al progetto noto con l’acronimo TSM2. Basti pensare che, fatto inedita nella storia locale, ben 35 sigle del mondo produttivo, sindacale, sportivo e del volontariato. Da Cgil, Cisl e Uil fino a Confindustria, Legambiente e Coldiretti, hanno siglato un ‘Manifesto per il Sì’ al progetto.

Tra l’altro, il TSM2 nasce da una precedente versione che nel 2015 aveva già ottenuto 22 dei 23 pareri necessari al via libera in Regione Lazio. Dalle prescrizioni emesse per l’ultimo parere mancante è stato rielaborato il nuovo progetto che presenta un basso impatto ambientale e grandi potenzialità dal punto di vista economico e occupazionale.

Gli oppositori le stanno tentando tutte per ostacolare questo progetto. Sono arrivati persino a denunciare una fantomatica presenza dell’orso sul Terminillo, smentita da vari documenti ufficiali. Tra di essi una pubblicazione ufficiale del 2018 proprio della Regione Lazio”.

I dettagli del progetto per la “Montagna di Roma”

Nel dettaglio cosa prevede il progetto di rilancio della ‘montagna di Roma’?

“TSM2 propone interventi per la ristrutturazione e l’ampliamento degli impianti sciistici del comprensorio del Terminillo insieme allo sviluppo di strutture e attività per il tempo libero e lo sport sull’arco temporale dell’intero anno.

Si prevede la realizzazione di 7 rifugi e centri visita in bioarchitettura amovibili in legno, 10 nuovi impianti di risalita che si aggiungono ai 6 attualmente funzionanti.

Si aggiungono anche 7 nastri trasportatori amovibili in galleria, 37 km di piste di cui 17 già esistenti, 2 bacini di raccolta per impianti di innevamento programmato, 1 impianto di monitoraggio integrato per distacco programmato valanghe.

L’interramento di 13 km di elettrodotto su strada provinciale e strade forestali, rimboschimenti compensativi per 13 ettari, opere di rimozione degli elementi di degrado ambientale. Compresi perfino alcuni dei vecchi impianti abbandonati e ad oggi ancora presenti sul Terminillo. Ma anche la creazione di un sistema complessivo in grado di offrire servizi per il tempo libero. Per la pratica degli sport montani, sia estivi che invernali, e il potenziamento delle attività escursionistiche”.

Perché il territorio reatino confida così tanto in questo progetto?

“TSM2 per la nostra provincia rappresenta molto più che un progetto. E’ la speranza di un intero territorio di riaccendere la luce dopo il disastro, anche economico, del sisma 2016 e di quello che verrà in conseguenza della pandemia da Covid19.

TSM2 è un percorso che per la prima volta ha messo insieme cittadini, associazioni e rappresentanti di categoria per elaborare un’idea di futuro per queste terre. Speriamo davvero che, anche questa volta, la Regione Lazio non si dimostri matrigna e permetta a questo territorio di poter sperare ancora nel futuro. Non possiamo perdere anche questo treno, forse l’ultimo”.

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