False dichiarazioni per ottenere rimborsi dal Servizio sanitario nazionale e autovetture, anche private, impiegate al posto di autoambulanze per trasferire i dializzati dalle proprie abitazione all'ospedale. E' quanto ha scoperto la Guardia di finanza di Rieti indagando su una società specializzata in trasporti sanitari.
L'inchiesta ha portato, la scorsa notte, agli arresti domiciliari un medico e un suo stretto collaboratore e al sequestro di beni per un valore di circa 100mila euro.
In particolare – secondo quanto riferisce il sito "rietinvetrina.it" – le indagini hanno messo in luce che il servizio di accompagnamento dei pazienti, anziché essere eseguito a mezzo di idonea autoambulanza, così come da prescrizione medica rilasciata dal centro dialisi, erano costretti a salire su normali autovetture, incluse quelle di proprietà degli stessi indagati, prive delle minime misure di sicurezza sanitaria. In altre occasioni, gli indagati attestavano all’Asl di aver effettuato un chilometraggio superiore al reale per il trasporto, dichiarando luoghi diversi da quelli dove di fatto i pazienti venivano prelevati e poi riaccompagnati al termine della loro dialisi.
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