Dopo aver aumentato le proprie unità per riuscire a ripulire le strade di Roma, tutti gli sforzi sono stati vani.
Dopo le festività in tutti i quartieri della Capitale, dal centro storico alla periferia, possiamo notare come i rifiuti abbiano invaso i marciapiedi e circondato i cassonetti. Invano lo sforzo di Ama, che non garantisce di riuscire a ripulire la città in tempo per il 31 dicembre, nonostante siano stati messi in strada in tutto 3.800 operatori. Ma i problemi principali sono la mancanza di mezzi per ritirare i rifiuti e le discariche chiuse.
Ama dichiara che “nel giorno di Natale sono stati impiegati 1.700 tra operai, autisti e preposti per il controllo del territorio mentre a Santo Stefano il personale operativo è stato di circa 2.100 unità”. Inoltre le unità “si sono dedicate in particolare all’attività di raccolta stradale, al recupero materiale misto intorno ai cassonetti e il presidio di aree ad alta densità abitativa”.
Ama infine spiega come viene affrontato il problema dei rifiuti presso le utenze non domestiche: “L’azienda ha predisposto il raddoppio della frequenza di raccolta settimanale, relativo al recupero degli imballaggi in cartone. Un lavoro, che per previsioni fatte, durerà sette giorni su sette anche subito dopo le feste, e più precisamente fino al 10 gennaio”.
Ma nonostante tutto, bisogna lavorare per cambiare l’immagine di Roma, che rimane ancora oggi la Capitale europea per emergenza di rifiuti.
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