Rifiuti, Gualtieri riapre la discarica dell’Inviolata: la rabbia di Guidonia Montecelio
Disposta una riapertura dello spazio come deposito temporaneo di rifiuti. Lombardo si oppone: “Guidonia non è una pattumiera di Roma”
La gestione dei rifiuti a Roma torna al centro del dibattito, questa volta coinvolgendo direttamente la discarica dell’Inviolata nel Comune di Guidonia Montecelio. Il Tar del Lazio aveva imposto la chiusura dell’impianto, ma il sindaco di Roma e Commissario Straordinario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, ha firmato un’ordinanza che consente di utilizzare la struttura come deposito temporaneo per i rifiuti provenienti dai quartieri nord-est della Capitale.
Riapre l’Inviolata, l’ordinanza del Campidoglio
Questa decisione ha suscitato forti polemiche, soprattutto da parte del sindaco di Guidonia, Mauro Lombardo, e delle associazioni locali.
Secondo l’ordinanza firmata da Gualtieri, la discarica sarà riutilizzata per un periodo massimo di 45 giorni, durante i quali l’Ama dovrà individuare soluzioni alternative per la gestione dei rifiuti. L’obiettivo dichiarato è quello di evitare ulteriori criticità nel servizio di raccolta a Roma, già sotto pressione per la preparazione del Giubileo 2025.
“La decisione si è resa necessaria per evitare l’appesantimento del servizio di raccolta in alcuni quadranti della Capitale”, si legge in una nota.
Inviolata, le proteste del sindaco Lombardo
Il sindaco di Guidonia, Mauro Lombardo, ha espresso forte opposizione all’ordinanza, definendola un atto che calpesta la dignità e i diritti della comunità locale.
Lombardo ha sottolineato che la discarica è priva di un’autorizzazione integrata ambientale, la cui proroga è stata bocciata dalla Regione Lazio; l’impianto, quindi, nonostante il divieto del Tar, verrebbe riaperto da Gualtieri in modo forzato e in deroga alle normative ambientali. Inoltre, Lombardo si dice scettico sulla chiusura dell’impianto, a detta del sindaco di Roma, in 45 giorni. “Guidonia Montecelio non è e non vuole essere la pattumiera di Roma”, ha dichiarato Lombardo, annunciando un nuovo ricorso legale contro l’ordinanza.
Lombardo ha incaricato l’avvocato Santiapichi, già patrocinatore del ricorso vinto al Tar contro l’impianto, di impugnare anche questa nuova ordinanza. L’obiettivo è ottenere la sospensione immediata dell’efficacia dell’ordinanza, ritenuta non giustificabile e in violazione delle leggi ambientali. Anche le associazioni ambientaliste e i cittadini del territorio si sono mobilitati per supportare questa battaglia legale.