Rifiuti, Regione Lazio indica Discarica Civitavecchia aiuto per Roma
L’impianto, individuato dalla Regione (insieme alla discarica di Colleferro) per evitare il commissariamento da parte del Tar
Roma Capitale deve dotarsi di una propria discarica, dice la Regione Lazio, il Campidoglio replica di no ma nel frattempo si moltiplicano i casi di cumuli immondizia per le strade nella Città eterna e soprattutto è in arrivo un primo importante banco di prova per la tenuta del sistema di gestione dei rifiuti. Domenica sarà scaduto l'affidamento ad un'associazione temporanea di imprese che provvedeva allo smaltimento, prevalentemente in discariche fuori dal Lazio, degli scarti e della fos in uscita dai due impianti di trattamento meccanico biologico di Ama.
La maxigara da quasi 190 milioni di Ama (che include anche il cdr e i rifiuti 'talquale' che oggi vengono trattati nei due tmb capitolini di Colari) ancora non è stata bandita e quindi diventa quasi impossibile per la municipalizzata trovare, attraverso affidamenti diretti, soluzioni in grado di tamponare il problema nell'attesa dell'assegnazione della 'garona' e dell'individuazione (se mai avverrà) da parte di Roma Capitale di un sito di discarica nell'ambito del nuovo piano rifiuti regionale.
Una situazione potenzialmente esplosiva che, almeno nel breve periodo, potrebbe essere disinnescata grazie a due nuovi provvedimenti arrivati dalla Regione Lazio e relativi al terzo invaso della discarica Fosso Crepacuore di Civitavecchia.
L'impianto, individuato dalla Regione (insieme alla discarica di Colleferro) per evitare il commissariamento da parte del Tar sull'individuazione della rete integrata di impianti di discarica a seguito di un ricorso di Rida Ambiente, ha innanzitutto visto modificata (al rialzo) la sua tariffa di ingresso, passata a circa 91 euro per ogni tonnellata abbancata, e poi avuto un aggiornamento della sua autorizzazione (con provvedimento del direttore regionale dell'area Rifiuti).
Nel paragrafo relativo alle 'Condizioni per la gestione dei rifiuti' da parte del gestore, oltre alle quantità di 'rifiuti smaltibili' (244.800 tonnellate circa, anche se quelle realmente sfruttabili sarebbero circa 80mila), si legge: "La società, nel rispetto del Piano Rifiuti vigente, dovrà ricevere in discarica prevalentemente i rifiuti provenienti dallo scarto e/o dai residui del trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti dai Comuni appartenenti all'Ato di appartenenza (Roma) fermo restando quanto stabilito al punto 7.2 cioè 'in caso di carenza impiantistica in attesa dell'autosufficienza di Ato, l'Ato deficitario può utilizzare impianti presenti in altri Ato, fermo restando il principio di prossimità".
La corsia preferenziale per i rifiuti provenienti dall'ambito territoriale di Roma viene anche sottolineata in questo modo: "Le attività di conferimento dei rifiuti provenienti dallo scarto e/o dai residui del trattamento dei rifiuti urbani dell'Ato Roma o degli Ato limitrofi, dovrà essere in ogni caso, considerata attività principale, evasa la quale, il gestore potrà ricevere gli altri rifiuti speciali autorizzati.
In nessun caso, le attività di conferimento degli altri rifiuti speciali autorizzati, dovranno interferire negativamente sul servizio svolto". Insomma, una discarica al servizio dei rifiuti (trattati) provenienti dall'area che riguarda anche Roma Capitale che quindi potrebbe, attraverso l'Ama, utilizzare questo sito come 'paracadute' per affrontare il vuoto generato dall'assenza (dall'8 luglio) di contratti con altri operatori in grado di smaltire scarti e fos in uscita dai due tmb della municipalizzata.
Si tratterebbe, nel caso, di una soluzione tampone e di breve periodo, viste anche le ridotte capacità di accoglimento di una discarica che deve fare fronte anche ai rifiuti trattati provenienti dagli altri comuni dell'Ato di Roma e a quelli della Rida Ambiente, ma comunque utile ad evitare conseguenze peggiori. Soprattutto in una stagione dove la città si riempie di turisti e i cattivi odori dei rifiuti in strada non lascerebbero scampo. (Mtr/Dire) (Foto di repertorio)