Il Lazio “possiede un inceneritore che sta a Colleferro, io avevo proposto di mettere insieme Acea e Ama, e proposi che Acea facesse il revamping dell’inceneritore”. Lo ha detto l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo alla trasmissione televisiva “In onda” su La7.
“Quando io chiusi Malagrotta – ha spiegato Marino – indicai un preciso percorso: aumentare la differenziata. Oggi sono passati 7 anni ed è al 43 per cento, qualcosa non è stato fatto. Avevo anche indicato la via dei Biodigestori. Il Lazio – ha proseguito Marino – possiede un inceneritore che sta a Colleferro, io avevo proposto di mettere insieme Acea e Ama e proposi che Acea facesse il revamping dell’inceneritore. Lo proposti nel 2014 nessuno rispose, il presidente Zingaretti non rispose. Mi deve spiegare perché il revamping di Colleferro non va bene mentre l’inceneritore che costa un miliardo si”.
Intanto Roberto Gualtieri, in qualità di sindaco della Città metropolitana di Roma, ha firmato una proroga per la discarica di Albano Laziale fino al 15 novembre 2022. Dopo l’incendio del Tmb di Malagrotta “ho dovuto fare un’ordinanza per riaprire la discarica di Albano Laziale e stiamo per aprire il Tmb di Guidonia”, ha detto Gualtieri, alla Festa dell’Unità del Municipio Roma XI. “Tra dieci giorni avremo recuperato l’arretrato che si è creato dopo l’incendio di Malagrotta, e torneremo alla situazione precedente, ma con i benefici del lavoro messo in campo nel frattempo”.
Rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti di Roma con il piano che il Campidoglio presenterà a breve sarà possibile per l’amministrazione sottoscrivere un accordo di transizione da qui al 2025 per sistemare gli scarti. Lo ha dichiarato il sindaco di Roma intervistato alla Festa dell’Unità del Municipio Roma XI.
“Abbiamo deciso – ha proseguito il primo cittadino di Roma – di fare un piano che penso presenterò entro la fine del mese e che grazie ai poteri commissariali ho intenzione di sviluppare per recuperare il tempo perduto. Avere una certezza sugli impianti ci consentirà di non andare costantemente alla ricerca di dove mandare i rifiuti e che ci fa buttare tantissimi soldi”, ha spiegato Gualtieri.
“Abbiamo l’esigenza di risolvere il problema in modo strutturale. Avendo la certezza che siamo autosufficienti possiamo fare anche un accordo di transizione, da qui al 2025, per sistemare i rifiuti. Così possiamo impostare un lavoro parallelo all’impiantistica, che è la reingegnerizzazione della raccolta che passa per una riforma di Ama”.
Il termovalorizzatore è “un investimento remunerativo, ci saranno le procedure di gara. Ci sarà un progetto e ci sarà una proposta. Poi ci sarà la possibilità di presentare le offerte. Pensiamo che sia possibile l’apertura dei cantieri già tra un anno”, ha concluso Roberto Gualtieri.
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