Riscaldamento globale e riscaldamento condominiale, queste due questioni sono state per giorni sul tavolo del primo cittadino di Roma che ha deciso di posticipare la data di accensione dei termosifoni nella Capitale.
Le condizioni di accensione dei riscaldamenti negli uffici pubblici, nelle scuole e nelle abitazioni private varia da regione a regione e tiene conto di diversi parametri. Primo fra tutti, ovviamente, il clima della zona. Nelle regioni del Nord, ad esempio, le date saranno necessariamente anticipate rispetto alle regioni del Sud.
Un po’ ovunque però, i sindaci hanno firmato ordinanze per posticipare le accensioni. Colpa del clima che cambia e riscalda la terra. Con vantaggio a breve termine per i costi delle bollette che però verranno, secondo le stime, ampliamente compensati con le estati torride.
Nella Capitale, per convenzione, l’ordinanza per l’accensione dei riscaldamenti segna la data del 15 ottobre. Ma in questo 2023 le cose cambiano considerando anche che al momento le temperature nelle giornate soleggiate restano sopra i 20 gradi.
Per poter stabilire regole di accensione valide in tutta la Penisola si è scelto di dividere l’Italia in sei zone indicate con le lettere dell’alfabeto. La zona A quella con le aree più calde e via via fino alla F con le più fredde.
Roma, il centro-nord e le isole maggiori appartengono alla fascia D. Il periodo di accensione è compreso dal 1 novembre al 15 aprile, con orario massimo consentito di 11 ore al giorno. Poi sappiamo che le assemblee condominiali possono deliberare ulteriori spostamenti in avanti nel tempo rispetto ai limiti fissati dal sindaco per l’accensione delle caldaie condominiali.
La Giunta capitolina quindi, visto il perdurare di temperature ancora al di sopra delle medie stagionali, ha deciso di posticipare l’accensione degli impianti. Il sindaco Gualtieri ha firmato infatti l’ordinanza che consentirà di accendere i termosifoni il 15 novembre per arrivare poi a spegnerli il 7 aprile 2024. Resta invariato il tempo di accensione giornaliero, fissato a Roma per un massimo di 11 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno. Mentre per gli uffici dell’Amministrazione Capitolina è previsto un massimo di 10 ore giornaliere. Questo tetto massimo di ore non vale per le strutture sanitarie, le case di riposo, le scuole materne e nidi, piscine, saune e sedi diplomatiche non ubicate in edifici condominiali.
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