Ritrovato il cadavere del 17enne disperso in mare a Nettuno: l’ipotesi del medico legale
La Guardia Costiera di Anzio ha avvistato il corpo del ragazzo, grazie alla motovedetta e ha riportato la salma del ragazzo a riva
È stato ritrovato il corpo senza vita del ragazzo di 17 anni scomparso lo scorso 29 maggio. La salma è stata rinvenuta a poche miglia dalle coste di Lavinio, frazione del comune di Anzio. La Guardia Costiera di Anzio ha avvistato il cadavere, grazie alla motovedetta e lo ha riportato a terra. La salma sarà sottoposta all’esame del medico legale, che ancora non ha predisposto un’autopsia. Secondo le ipotesi del tecnico legale la morte del giovane sarebbe dovuta ad annegamento. L’annegamento in acqua salata può causare la morte in 7-8 minuti.
Il giorno della scomparsa
Domenica 29 maggio, la vittima doveva trascorrere la giornata in spiaggia insieme con un amico, a Nettuno. I due avevano appuntamento di fronte la chiesa di Santa Maria Goretti, alla fine del lungomare Giacomo Matteotti. Giunti in spiaggia, decidono di farsi un bagno in mare, poco lontani dalla riva, ma una forte corrente li ha messi in difficoltà, impedendo loro di tornare a terra. Alcuni bagnanti hanno tentato di soccorrere i ragazzi, ma per il 17enne non c’è stato nulla da fare, la corrente lo ha trascinato sempre più a largo. L’amico invece è riuscito a salvarsi. Sono stati allertati i Vigili del fuoco. Le ricerche per ritrovare il ragazzo disperso sono state svolte con l’ausilio di elicotteri e la Capitaneria di Porto, che ha eseguito i controlli lungo tutto il litorale romano. Anche via terra sono iniziate le operazioni di ricerca grazie ai controlli della Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia di Stato e Aeronautica.