Rocca di Papa, Trivelli (San Raffaele): possibilità di fare tamponi negata da D’Amato
Secondo Trivelli il San Raffaele aveva chiesto fin dall’inizio dell’epidemia la possibilità di fare tamponi, ma è stata ripetutamente negata da D’Amato
Il San Raffaele di Rocca di Papa “aveva chiesto fin dall’inizio dell’epidemia la possibilità di fare tamponi”, “anche a proprie spese”, possibilità “ripetutamente negata dall’assessorato alla Sanità del Lazio”.
Carlo Trivelli, presidente del Gruppo San Raffaele, replica così all’assessore alla Sanità della Regione Lazio che oggi, nel consueto aggiornamento coronavirus, ha spiegato che il sindaco della cittadina in zona rossa ha chiesto di valutare il commissariamento della Residenza sanitaria assistenziale.
“Trovo singolare – dice Trivelli – l’atteggiamento dell’assessore alla Sanità D’Amato e del governatore Zingaretti. Sembra l’ennesima punizione al San Raffaele perché si é permesso di chiedere i tamponi in anticipo. Zingaretti dovrebbe forse valutare la possibilità di commissariare l’assessorato alla Sanità invece dell’ospedale di Rocca di Papa.
All’interno della stessa Asl – osserva Trivelli – non esiste una struttura che non sia diventata covid: peccato però che delle altre case di cura non ne sia stata commissariata nessuna fino a oggi nel Lazio, nemmeno dove si registrano decine di morti”.
“La struttura di Rocca di Papa – prosegue ancora il presidente Trivelli – aveva chiesto fin dall’inizio dell’epidemia la possibilità di fare tamponi anche autonomamente e a proprie spese a tutela del proprio personale e dei propri malati.
Una possibilità negata ripetutamente dall’assessore D’Amato, perfino dopo la circolare del ministero della Sanità che lo obbligava e le ulteriori sollecitazioni dalla San Raffaele e dalla Confindustria.
Peraltro – ricorda Trivelli – solo venerdì scorso, dopo l’accaduto, la Regione Lazio ha chiesto di poter ricoverare altri pazienti all’interno della stessa struttura. Forse il San Raffaele deve pagare l’ennesimo dispetto perché ha rotto il muro del silenzio?”. (Pol/ Dire)