Roma, a rischio il salario accessorio di 24 mila dipendenti capitolini

UGL: “nel panorama sindacale, avevamo lanciato un monito in tempi non sospetti”

Riceviamo e Pubblichiamo da UGL PL:

Non c'è pace per I 24.000 dipendenti capitolini che, dopo quasi tre anni di "atto unilaterale" voluto dalla giunta Marino, oggi vedono a rischio il nuovo contratto, sottoscritto e annunciato, forse con troppi trionfalismi, nel maggio scorso. Dopo I moniti dell' OREF, tocca infatti oggi alla Ragioneria Generale dello Stato, "bocciare" i conti che regolano I salari dei dipendenti del Comune di Roma.

Sulla vicenda, interviene duro il commento della UGL PL, che in una nota del Coordinatore Romano Marco Milani dichiara: "Siamo stati gli unici, in tempi non sospetti, ad ammonire amministrazione e Sindacati firmatari, di come il nuovo contratto dei dipendenti capitolini, partisse ‘cassato’ dalla Ragioneria Generale dello Stato, prima ancora della sottoscrizione avvenuta nel maggio scorso. Queste di oggi sono le naturali conseguenze di essersi, nonostante tutto, ostinati a perseguire una strada che si presentava insidiosa già in partenza, intrapresa probabilmente alla ricerca di un effetto spot. Al di là degli aspetti contabili troppe cose come UGL non ci hanno mai convinto di quel contratto: dalla sperequazione delle somme di salario variabile erogate con estrema facilità alle figure apicali, rispetto alle quote spettanti alla maggioranza dei lavoratori, fino al mancato riconoscimento dei rischi e delle peculiarità della Polizia Locale, nonché l'applicazione della disciplina Regionale in materia. Oggi, i lavoratori di Roma Capitale, vivono ancora quell'incertezza retributiva, che avrebbe dovuto essere risolta,  dal 1 Luglio u.s."

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