Roma, Acca Larentia: Aggressione neofascista a 2 giornalisti Espresso
I giornalisti erano sul posto per documentare la manifestazione organizzata da “Avanguardia nazionale”, movimento sciolto perché eversivo
Il 7 gennaio del 1978 a Roma fu eseguito un plurimomicidio a sfondo politico davanti la sede del Movimento Sociale Italiano, in via Acca Larentia, fu un vero e proprio agguato dove caddero uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù: Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Oggi pomeriggio durante la commemorazione delle vittime di quella strage tenutasi nel cimitero del Verano, il giornalista dell'Espresso Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti sono stati aggrediti.
Lo denuncia L'Espresso, in un servizio di Giovanni Tizian. "Tra gli assalitori – riferisce Tizian – c'era anche il capo romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, che nonostante sia sottoposto al regime di sorveglianza speciale si trovava sul luogo infrangendo il divieto imposto.
I neofascisti si sono ritrovati al cimitero romano perché qui c'è il mausoleo in memoria dei loro caduti. Alle 14.30 si erano riuniti membri del movimento neofascista Avanguardia Nazionale insieme a Forza Nuova e Fiamme Nere, per commemorare "tutti i camerati assassinati sulla via dell'onore". L'Espresso con estrema discrezione e rispetto per il luogo – il cimitero scelto dai neofascisti per la commemorazione – era sul posto per documentare una notizia: la manifestazione organizzata da un movimento, Avanguardia nazionale, già sciolto negli anni '70 perché eversivo.
Ma in Italia le cose funzionano così, la memoria è corta e anche Avanguardia può avere una seconda vita, e con arroganza ritagliarsi spazio nella galassia dell'estrema destra. Il leader che ha ricostituito Avanguardia è sempre Stefano Delle Chiaie, il maestro di moltissimi giovani neofascisti. E anche oggi, sebbene Delle Chiaie non fosse presente, c'erano alcuni grandi vecchi capi del movimento eversivo", scrive il giornalista dell'Espresso. (Rai/ Dire) (Foto di repertorio)