Categorie: Cronaca

Roma, aggredito sotto la metro: la madre racconta il pestaggio

Tenendo sempre presente la gravità dei fatti si può affermare che giungono buone notizie sullo stato di salute di Maurizio Di Francescantonio, il 37enne di Tivoli pestato a sangue domenica scorsa alla fermata della metro di Piazza Bologna. Secondo quanto riferisce il sito RomaToday, l'uomo si trova ancora in gravi condizioni ma non sarebbe più in pericolo di vita. Si tratta dell'unico elemento positivo di una vicenda tanto assurda, tanto vergognosa. Nel tafferuglio è stata coinvolta anche la madre, la 60enne Elena Vezzaz, che nel tentativo di placare la furia dei due pregiudicati di Caserta, ha rimediato degli schiaffi sul volto, medicati poi al policlinico Umberto I, dove è attualmente ricoverato il figlio.

La donna ha raccontato la terribile vicenda vissuta al "Corriere della Sera": "Alle 15 – racconta – , come spesso accade, io e Maurizio siamo saliti sulla metropolitana a Termini per tornare nella nostra casa di Tivoli. Ci siamo seduti in fondo a un vagone e qui Maurizio ha notato qualcosa". Si trattava di uno dei due aggressori che stava fumando. "Un tipo strano – dichiara Elena Vezzaz – appoggiato con la schiena alla parete del vagone, dove c’è il pavimento che gira quando il treno curva. Fumava. Maurizio si è alzato, si è avvicinato e gli ha detto di spegnere la sigaretta perché è vietato".

Ed è qui che la situazione è precipitata: "Quel tipo – prosegue il racconto della donna – gli ha risposto 'ma che c… vuoi?' Mio figlio è tornato vicino a me, ma quello ha continuato a fargli dei gestacci da lontano. Poi non ricordo bene cosa sia successo: all’improvviso è stato lui a venirci incontro, si è messo davanti a Maurizio e gli ha dato due schiaffi. Mio figlio era sorpreso, gli ha risposto: 'Fratè, calmati, che stai a fà?'. Ma non è bastato".

Anzi: la narrazione a questo punto diventa agghiacciante. La madre di Maurizio ha descritto suo figlio con lo sguardo fisso, dopo essere caduto a terra dopo le prime percosse ricevute. Nonostante ciò i due hanno continuato a infierire e a quel punto "ho cercato di mettermi in mezzo – spiega la 60enne – per proteggerlo ma sono stata schiaffeggiata e sono caduta anche io".

Alla domanda se qualcuno avesse aiutato i due la donna ha risposto: "Nessuno, almeno credo. Io gridavo ma era tutto inutile, Maurizio continuava a prendere un sacco di botte. Poi si sono aperte le porte perché eravamo arrivati in stazione a piazza Bologna: speravo che quel pazzo se ne andasse, invece continuava a picchiare. Senza parlare. L’ho afferrato per il giacchetto che teneva annodato alla vita, per i jeans. Gliel’ho anche strappati. Poi con la coda dell’occhio ho avvertito la presenza del complice: aveva visto tutto, era sceso da un’altra porta e affacciato dalla banchina ha cominciato anche lui a tirare pugni in testa a Maurizio. E lì ho avuto davvero paura: da ragazzino è già stato operato alla testa dopo un incidente in motorino. I colpi li ha presi proprio da quella parte".

La 60enne credeva che gli aggressori fossero stranieri, avendo la carnagione scura: "Gli ho anche gridato 'maledetti stranieri' – rivela – ma ora me ne vergogno. Alcuni ragazzi hanno provato a inseguirli, ho tentato anche io ma non ce la facevo a stare al loro passo". Li ha rivisti in Commissariato, quando la Polizia li ha fermati. Lì la donna li ha riconosciuti e si è proceduto all'arresto del 25enne Antonio Senneca e del 27enne Lucio Riccitiello, entrambi di Caserta.

I due hanno precedenti per furto e rapina: al loro "curriculum", dopo i fatti di domenica, si aggiungono "tentato omicidio in concorso" e "resistenza". Nel frattempo Maurizio continua a lottare in ospedale: deve fronteggiare un trauma cranico, una frattura della scatola cranica e una emorraggia cerebrale. Tutto questo per aver cercato di far rispettare elementari norme di civiltà e decoro.

AGGIORNAMENTO: Maurizio, intevistato da "Il Messaggero", conferma la versione fornita dalla madre, aggiungendo altri particolari: "Dopo lo screzio sono andato alcuni vagoni più avanti, ma uno dei due è uscito dalla metro per raggiungermi e mi ha aggredito. All'inizio gli tenevo testa ma poi è giunto il suo amico e mi hanno sopraffatto". Nel frattempo, sui social network sta montando la polemica sulla mancata, per ora, visita al 37enne da parte del sindaco di Roma Virginia Raggi. Secondo molti si tratta di un gesto doveroso nei confronti di un cittadino malmenato per aver difeso il decoro e la legalità.

Redazione

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