A Roma è iniziata l’operazione di rimozione forzata delle keybox, le scatolette contenenti le chiavi degli appartamenti in affitto per turisti. Il provvedimento è stato avviato dal rione Monti sotto la guida dell’assessore al Turismo Alessandro Onorato, in collaborazione con la presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi, i tecnici comunali e la Polizia Locale.
Secondo quanto annunciato, ogni settimana verranno rimosse circa 200 keybox. Per segnalare la presenza di questi dispositivi, è stata messa a disposizione una casella e-mail dedicata (taskforce.polizialocale@comune.roma.it).
“Da oggi prende il via una task force che ha l’obiettivo di togliere le keybox. Confidiamo che, tenendo alta l’attenzione e procedendo con rimozioni costanti per un mese, i gestori comprenderanno che questo giochino è durato fin troppo. Le elimineremo sia dagli spazi pubblici che privati”, ha dichiarato Onorato.
L’azione si basa sull’articolo 4, lettera G, del regolamento della Polizia Locale, che vieta esplicitamente di “apporre lucchetti e oggetti di qualsiasi altro genere su beni del patrimonio storico, archeologico, artistico e monumentale”.
Per installare una keybox su un edificio privato che si affaccia su suolo pubblico, è necessaria l’autorizzazione della Sovrintendenza Capitolina, la quale non ha mai rilasciato permessi in tal senso. Inoltre, per i palazzi compresi nel Sito Unesco, esiste un doppio vincolo che coinvolge anche la Soprintendenza Statale.
In caso di irregolarità, verrà emessa una sanzione di 400 euro all’intero condominio se non si riuscirà a risalire al proprietario della keybox. Inoltre, l’amministratore sarà obbligato a rimuoverla entro sette giorni; in caso contrario, l’intervento sarà eseguito direttamente dalla Polizia Locale, con i costi a carico del condominio.
L’iniziativa ha già ottenuto un forte riscontro da parte dei cittadini, con numerose segnalazioni inviate all’indirizzo e-mail predisposto. Alcuni proprietari di keybox rimosse hanno scelto di autodenunciarsi per rientrare in possesso del contenuto sequestrato, pagando la multa di 400 euro.
“Abbiamo ottenuto un duplice effetto virtuoso: la collaborazione dei cittadini e il riconoscimento dell’errore da parte di chi ha sbagliato, con la consapevolezza che non lo ripeterà. Questa è una battaglia per il decoro e la legalità: chi opera nel settore turistico a Roma deve essere il primo a rispettare le regole”, ha concluso Onorato.
L’operazione continuerà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di ripristinare il decoro urbano e contrastare le pratiche abusive nel settore degli affitti turistici.
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