Roma, alla Casetta Rossa celebrazioni dei 40 anni del movimento del ’77
L’occasione è la presentazione del libro di Emilio Quadrelli “Autonomia Operaia. Scienza della politica e arte della guerra dal ’68 ai movimento globali”
“Partono a Casetta Rossa a Garbatella le celebrazioni per il quarantennale del Movimento del ’77. Un movimento di studenti, operai, disoccupati, e delle precarietà metropolitane, che ha attraversato l’intero Paese. Un movimento politico che ha preteso di ingaggiare uno scontro violento con lo Stato e tentato di organizzare le lotte sociali in chiave rivoluzionaria. L’occasione è la presentazione del libro di Emilio Quadrelli ‘Autonomia Operaia. Scienza della politica e arte della guerra dal ’68 ai movimento globali’. Saranno presenti alcuni dei protagonisti dei movimenti appartenenti all’area dell’Autonomia Operaia, romani e milanesi”. E’ quanto si legge in una nota di Casetta Rossa.
“Nel libro ‘Autonomia Operaia. Scienza della politica e arte della guerra dal ’68 ai movimento globali’ vengono spiegate le ragioni di una generazione a confronto con le spinte sociali del presente e la necessità di farne un progetto di liberazione collettiva. Mercoledì 15 febbraio alle 18 a Casetta Rossa, via Magnaghi 14 a Garbatella, a 40 anni dalla nascita del Movimento del ’77, – prosegue la nota – si tornerà a parlare di questo libro, in concomitanza dell’uscita della sua seconda edizione aggiornata. Ne discuteranno, insieme all’autore, Chicco Funaro, Vincenzo Miliucci, Graziella Bastelli, Amedeo Ciaccheri, in collegamento Meri Calvelli; modera Gianluca Peciola. L’incontro sarà aperto con la proiezione della intro storica del documentario ‘Rivolta’ di Maurizio ‘Gibo’ Gibertini“.
“Era il 2 febbraio del 1977 quando esplose il Movimento. Dopo 40 anni ricordiamo la nascita di quel grande movimento di rivolta insieme ad alcuni dei protagonisti. Il libro ricostruisce il filo rosso che tiene uniti le lotte sociali e studentesche degli anni ’60, il Movimento del ’77, passando per i fatti del G8 del 2001, fino ai giorni nostri”, conclude la nota.