Roma, allarme metro, l’AU: gravi arretratezze per mancanza manutenzione
Dopo le affermazioni dell’amministratore unico Metro A e Metro B sono affidabili in sicurezza?
"Me ne vado, mi dispiace. Ho fallito. Sono troppo buono per fare quello che mi hanno detto di fare. Sono pensionato, ho 16 nipoti che mi aspettano. Certo qualcuno mi ha aiutato nel farmi fallire. Non mi hanno aiutato e mi hanno reso la vita molto difficile. Io credevo che la mia attivita' principale fosse far proseguire le opere invece in questi due anni è stata controllare le situazioni dei creditori e degli stipendi". Questo l'esordio di Pasquale Cialdini, amministratore unico uscente di Roma Metropolitane, il quale sbatte la porta ma non in silenzio; le sue affermazioni, infatti, non solo polemiche ma anche gravi per quanto sostiene in merito a diversi aspetti della gestione, della salute e del funzionamento della metropolitana di Roma.
"Negli anni è stata modificata la normativa antincendio e alcune stazioni corrono il rischio di essere chiuse d'ufficio dai vigili del fuoco perché non corrispondono alle normative antincendio nonostante le proroghe che sono state date nel corso degli anni. Il ministero dei Trasporti ha concesso finanziamenti da 400 milioni per materiale rotabile e circa 200 milioni per manutenzione straordinaria. Ve lo dico da romano: non perdete quei soldi“; è un'altra delle gravi affermazioni che vanno dritte al sodo mettendo a nudo un altro dei seri problemi che riguardano il trasporto romano.
"Ve lo dico da ingegnere e non da amministratore: queste due linee dal punto di vista della manutenzione hanno gravi arretratezze dovute a manutenzione non fatte. Ora la manutenzione da ordinaria diventerà straordinaria. Il ponte di Genova la dice lunga su cosa succede se non si fa manutenzione. Queste due linee hanno bisogno di manutenzione“ continua nella sua denuncia Cialdini lanciando un allarme sempre più grande man mano che insiste nella sua descrizione dello stato di salute della metro; e quando parla di salute si riferisce non solo a quella legata agli interventi tecnici e alla manutenzione ma anche alla salute finanziaria dell'azienda; infatti così continua: "La situazione è molto difficile. Come detto il Dipartimento era pronto a pagare la delibera per il riconoscimento dei debiti pregressi, almeno 9 milioni. Dico subito che sarà molto difficile che il 27 riusciremo a pagare gli stipendi. In passato io ho avuto serie difficoltà anche a pagare i contributi. L'estate scorsa siamo arrivati al punto che visto che non avevamo pagato alcune bollette Enel ci ha intimato che ci avrebbe staccato la corrente. Ho scritto una dura lettera al Comune minacciando che avrei chiuso l'azienda perchè ci stavano per staccare la luce e miracolosamente il 4 luglio sono arrivati i soldi in extremis".
"La delibera per ripianare i debiti era pronta. Io ne ho una copia. Poi so che si è fermata in segretariato. Il Dg del Comune, Franco Giampaoletti, mi ha chiesto di abbassare ancora i costi licenziando. So che sono due i motivi che tengono ancora ferma la delibera- spiega Cialdini- il primo è che in Comune pretendevano un'ulteriore riduzione dei costi. Io ho fatto un piano per incentivare l'esito volontario, per incentivare il part time e ho proposto a malincuore l'abolizione dei buoni pasto. Faccio presente che da anni sono fermi i premi di produzione e gli straordinari. Ma mi hanno detto che dovevo licenziare. Io, però, non sono venuto a fare l'amministratore unico di Roma Metropolitane per licenziare".
Insomma un denuncia pesante, rilasciata senza peli sulla lingua e senza mezzi termini, che trova il suo epilogo in una affermazione profetica, ma non troppo, che si riferisce al suo successore: "Inoltre mi hanno chiesto un risparmio con un atto transattivo a danno della società che è già in rosso. Sono sicuro che chiederanno a quel poverino che arriva ora al mio posto (Santucci, ndr) di fare questa transazione".
Cosa dovranno pensare, a questo punto, i milioni di passeggeri che utilizzano la Metro A e la Metro B, in merito a sicurezza e affidabilità? Lo chiediamo al sindaco Raggi che chiamiamo in causa per tranquillizzare con dati di fatto chi predilige la metro per gli spostamenti giornalieri. Aspettiamo una sua risposta in merito.