“Il nostro intervento è relativo ai parcheggi fuori mercato, le cosiddette bancarelle. Se si mette ordine si tutela il lavoro. Per questo ci siamo interrogati sulle barriere all’accesso a questa attività di impresa che a Roma, nelle zone centrali, è estremamente redditizia. Qualunque cittadino ha diritto ad intraprenderla.
Ma da decenni il commercio su area pubblica è feudo indiscusso di pochi, i soliti noti, ed è inaccessibile”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel corso dell’intervento in aula durante la seduta dell’Assemblea Capitolina dedicata alla decisione dell’amministrazione Raggi di non rinnovare le licenze agli ambulanti.
“Si tratta di un lavoro che si eredita di padre in figlio ed esclude tutti gli altri, soprattutto i più giovani. A Roma poi è in mano a poche famiglie e ai loro prestanome. Questa è una denuncia che arriva dal basso, da altri operatori.
Il commercio su area pubblica è una questione che per anni ha generato inchieste, polemiche e disagio di cittadini e imprenditori di settore. Lo sviluppo e e il lavoro non possono prescindere dalla legalità. Sono anzi la legalità e la concorrenza che possono creare lavoro e sostenere l’economia in modo sano e senza rendite e monopoli che danneggiano tutti”.
“Dal 19 febbraio scorso sono state dette molte cose, soprattutto che la Raggi toglie il lavoro in un periodo di crisi come questo. Si afferma che mettere a bando dei posteggi in trasparenza significhi togliere lavoro.
I posti di lavoro sono stati tolti sì, non ai detentori di privilegi decennali, ma a tutti gli altri mentre i soliti operatori hanno spadroneggiato per anni spesso opponendosi anche ad ogni cambiamento dello status quo, come le delocalizzazioni per motivi di sicurezza e decoro.
Io voglio garantire a tutti i cittadini di poter concorrere ad un posteggio su suolo pubblico. Questo non vuol dire che chi ha gestito una postazione fino ad oggi non potrà partecipare. Significa solo parità di accesso. Che vinca il migliore. Le strade e le piazze non sono di proprietà privata di nessuno”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel corso dell’intervento in aula durante la seduta dell’Assemblea Capitolina dedicata alla decisione dell’amministrazione Raggi di non rinnovare le licenze agli ambulanti.
L’ordine del giorno che riassume il pensiero della sindaca Virginia Raggi sulla messa a bando delle licenze per gli ambulanti non trova i voti dell’Assemblea Capitolina che, in mancanza di numero legale, dopo un pomeriggio di dibattito, viene sospesa e riprogrammata, in seconda convocazione, a domani 2 marzo.
È quanto successo questo pomeriggio in aula Giulio Cesare. La mancanza di numero legale sull’odg della maggioranza si è verificata pochi istanti dopo la bocciatura in batteria degli ordini del giorno delle opposizioni.
Dopo una serie di voti contrari con la presenza di 27 o 28 consiglieri appena arrivati all’odg a firma Simonelli, Allegretti, Ardu, Pacetti e Fumagalli (tutti M5s) improvvisamente il numero dei presenti è crollato a 15. Il presidente dell’Assemblea, Marcello De Vito, è stato costretto a sospendere i lavori per mancanza di numero legale e rinnovare dopo 20 minuti l’appello. Quando il numero legale è mancato di nuovo la seduta è stata riconvocata a domani.
Ma cosa chiedeva l’odg affossato dall’assenza dei consiglieri di maggioranza? Come detto riproponeva il pensiero espresso poco prima in aula dalla stessa Raggi e dall’assessore al Commercio, Andrea Coia. L’assemblea, infatti, avrebbe impegnato la giunta “a valutare l’applicazione di criteri idonei che possano salvaguardare gli operatori delle edicole e dei mercati rionali”.
E soprattutto a “prevedere formule che rendano possibile l’accesso all’esercizio del commercio su area pubblica, in realtà consolidate della Capitale, anche a nuovi cittadini e giovani imprenditori che potrebbero pertanto partecipare a bandi per posteggi che sono limitati nel numero e rinnovati automaticamente da decenni”.
Come annunciato da Coia, infine, chiedeva alla giunta di “applicare in modo inequivocabile e perentorio le limitazioni al numero dei parcheggi per titolare già previste dalla normativa comunale e regionale, in un’ottica di equa accessibilità, al fine di rendere il settore oggi troppo esposto a fenomeni di monopolio finalmente penetrabile alla libera concorrenza”.
Domani, 2 marzo, con una maggioranza determinata da numero di consiglieri più basso, si vedrà quanto appoggio avrà l’indirizzo politico impresso dalla sindaca.
(Zap/ Dire)
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