Roma. Anac denuncia i canili insicuri, sporchi e strapieni nella Capitale
Canili comunali di Ponte Marconi e Muratella in condizioni disastrose. Anac denuncia al comune di Roma sporcizia, insicurezza e sovraffollamento. A mancare è anche il personale veterinario
A Roma l’Anac, Authority anti-corruzione, ha denunciato lo stato fatiscente dei canili nella Capitale, definendoli insicuri, sporchi e strapieni.
Tanti animale sono per strada come randagi perché nelle strutture c’è carenza di posto. Colpite dall’affollamento sono le due strutture principali di Ponte Marconi e Muratella.
Comune nel 2020 avvisa un bando per migliorare lo stato dei canili
In un report presentato già nel 2020, la condizione dei comuni nella città di Roma era evidentemente drammatica, per questo motivo il comune aveva indetto un bando per migliorare lo stato del servizio. Tuttavia, nonostante questo resta “carente, farraginoso, con la vittoria della Abivet, che cambio di circa 170 mila euro si era fatta carico della gestione dei canili romani, che ha tuttavia evidenziato lo stato di perdurante emergenza in cui versano molte strutture, in particolare quella di Muratella e Ponte Marconi“.
Le cose “vanno male sia a livello ordinario che d’urgenza veterinaria, dove spesso cani e gatti rischiano la morte per interventi inadeguati o di non trovare proprio posto e restare a spasso, randagi”, sottolinea Anac.
“Un grave problema strutturale, Muratella e Marconi putroppo sono molto simili in questo, nel senso che i canili non risultano in linea con il decreto legge regolatore 81 del 2008 con impianti vetusti e malandati che comportano pericolo sia per animali che per operatori”, continua nella sua denuncia Anac.
Ma quel che è più grave è che “nonostante le nostre numerose segnalazioni, il Comune di Roma sembra non essersi attivato in merito per migliorare la situazione dei due poli”.
Canili comunali senza personale veterinario
L’autorità del Anac, però, contesta allo stesso comune il bando del servizio veterinario a Ponte Marconi e Muratella che è scaduto a dicembre. Infatti, attualmente uno delle lamentele e delle emergenze riscontrate è l’assenza di personale veterinario che possa portare supporto e garantire benessere agli animali prima dell’affidamento.
Il primo a denunciare questa emergenza è stato il consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, Daniele Diaco, che ha accusato l’Amministrazione Gualtieri e in particolare Sabrina Alfonsi, assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti, poco interesse verso la tutela e il benessere degli animali.
Appigliandosi anche al bando emanato dal Comune di Roma sottolinea che “nessuna società di un certo libello può rispondere in maniera proattiva a un bando fatto in maniera così approssimativa e non soddisfacente, che ha già creato grande preoccupazione e malcontento fra le associazioni animaliste“.
L’assenza di personale veterinario, come aggiunge il pentastellato, porterà i cani non solo a non avere “più la visita veterinaria in uscita in fase di adozione”, ma si potrà dire anche “addio a tutto il pacchetto di visite, analisi, ricoveri, impostazioni di terapie, gestione di emergenze per tutti i quadrupedi ospiti dei due canili comunali“.
Lega Nazionale per la difesa del cane: “Tante promesse e zero fatti”
“La situazione attuale purtroppo non garantisce le cure veterinarie per i cani del rifugio, al momento, in attesa di un affido diretto non si sa a quel ente o soggetto, sembra previsto solo un accordo con la struttura Valle Grande per le emergenze ma per le visite, le segnalazioni, l’acquisto di farmaci chi garantirà il servizio?” ha detto Emanuela, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane sez Ostia, il quale ha posto l’accento su questa problematica di cui sembra non esserci soluzione. “Con la precedente ditta che aveva in appalto il servizio veterinario avevamo dei grandi problemi, sempre segnalati al Dipartimento Ambiente che mai se ne è occupato. In questo momento la situazione è completamente abbandonata, come per non dire che al peggio non c’è mai fine.
All’Assessore Alfonsi abbiamo rappresentato sin dai primi giorni dell’insediamento i problemi di mancata comunicazione e riscontro da parte del funzionario dell’ufficio preposto al benessere animale che non risponde mai alle segnalazioni e alle richieste delle associazioni. Ci era stato promesso un Direttore del dipartimento ma sono più di tre mesi che la posizione è scoperta. Tante promesse e zero fatti” ha concluso la donna.