Roma, arrestata banda di spacciatori capeggiata dalla 70enne “Zia Bianca” di Fiumicino
La 70enne nota come Zia Bianca utilizzava per lo spaccio un registro criptico dove cocaina stava per lasagne o pasta alle vongole
Colpita la Zia Bianca e i suoi sodali. I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di 15 persone. Esse sono accusate di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (6 in carcere, 2 ai domiciliari e 7 obblighi di presentazione alla p.g.).
All’esito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato un sodalizio criminale dedito allo smercio di cocaina nella periferia Ovest della Capitale e sul litorale romano.
La Zia Bianca: “lo spaccio alla vecchia maniera”
L’organizzazione era promossa e diretta da una nota criminale, Bianca (classe 1949), soprannominata “ZIA BIANCA”. La donna si riforniva stabilmente di droga da due soggetti, tutti con numerosi precedenti specifici.
Da quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, i tre sodali commentavano di essere rimasti tra i pochi a operare con “serietà” nel settore, facendo le cose alla “vecchia maniera”, in cui contava la “parola data”.
Essendo agli arresti domiciliari, la donna aveva stabilito il centro direzionale e operativo dell’associazione nella propria abitazione a Fiumicino (RM). Da lì intratteneva i contatti con i fornitori e impartiva le disposizioni per le cessioni dello stupefacente e la riscossione dei relativi compensi a due donne e alla figlia di una di esse.
Dalle “fettine panate” agli “spaghetti alle vongole”
Pur privilegiando gli incontri di persona ai colloqui telefonici, per le conversazioni a distanza era condiviso un singolare linguaggio criptico ispirato al mondo della gastronomia. In questo registro la cocaina diventava, a seconda dei casi, “fettine panate”, “lasagne” e “spaghetti alle vongole”. Come affermato la donna in una conversazione captata: «le telefonate mie e sue sono tutte di mangiate… mai… mai… mai parlato di niente…».
Al fine di trovare una valida alternativa al business in corso e compensare la perdita economica derivante dal sequestro di droga nell’ambito di un’operazione di servizio conclusa con l’arresto di un “corriere”, la Bianca “rispolverava” un suo vecchio contatto peruviano.
Narcotici dal Sud-America, transazione fallita
L’intento era avviare una trattativa per l’acquisto di narcotico direttamente dal Sud-America, che si sarebbe dovuta concretizzare con una prima fornitura di 6 kg di cocaina.
Anche se l’affare non si concludeva, le indagini hanno consentito di individuare i referenti dell’organizzazione peruviana in due soggetti. Nei cui confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
Con riferimento a 7 acquirenti di droga, anche loro compiutamente identificati dagli investigatori, il G.I.P. ha disposto, invece, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Gli approfondimenti svolti hanno, infine, fatto emergere come 7 indagati percepiscano o abbiano percepito il “reddito di cittadinanza” o il “reddito di emergenza”. Saranno quindi interessati i competenti uffici dell’I.N.P.S. ai fini della sospensione del beneficio economico.