Roma, arrestata famiglia usurai, estorsione aggravata metodo mafioso
Prestavano denaro pretendendo la restituzione con un tasso usuraio tra il 240 e il 1000%
Nel corso della notte, a Roma e Ladispoli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale DDA, nei confronti di quattro soggetti, appartenenti ad un unico nucleo familiare, accusati, a vario titolo, di usura aggravata e continuata ed estorsione aggravata dal metodo mafioso (artt. 110, 81, 644 co 1, 5 n. 3 e 4 CP; 629; 416 bis 1 CP), reati commessi a Roma tra gli anni 2016 e 2018.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – DDA e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, ha fatto luce su un complesso sistema usurario, con un giro d’affari di decine di migliaia di euro.
Le indagini sono state avviate a giugno 2018, a seguito del sequestro di documentazione finanziaria – tra cui assegni e cambiali riconducibili a terze persone – operato il decorso 19 giugno nei confronti di un uomo, destinatario, insieme ad altre 57 persone, di un provvedimento restrittivo emesso nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Hampa”, che ha permesso di sgominare un’associazione per delinquere, egemone nel quartiere capitolino di Montespaccato, i cui partecipi hanno commesso svariati delitti contro la persona ed il patrimonio aggravati dal metodo mafioso, acquisendo altresì il controllo occulto di attività imprenditoriali e di risorse economiche.
Gli approfondimenti investigativi, consistiti in attività tecniche, pedinamenti ed escussione dei titolari della documentazione sequestrata, hanno permesso ai Carabinieri di Via In Selci di ricostruire l’entità dei prestiti e dei rispettivi interessi usurari pretesi nel corso degli anni.
In particolare, è emerso che il principale accusato, dall’anno 2016 all’anno 2018, ha posto in essere l’attività usuraria nei confronti di:
- una intermediatrice immobiliare, alla quale ha versato, in tre diverse circostanze, la somma di euro 63.000,00, pretendendo la restituzione di euro 165.000,00, di cui 100.000,00 euro già consegnati, con un tasso usurario compreso tra il 300% ed il 500%;
- un carrozziere, il quale ha consegnato euro 3.200,00 per estinguere il debito di una terza persona, ammontante ad euro 2.800,00, con un tasso usurario del 150%;
- una commessa, alla quale ha versato, in diverse circostanze, la somma di euro 2350,00, pretendendo la restituzione di euro 4000,00, con un tasso usurario compreso tra il 240% ed il 1000%;
- una barista, alla quale ha corrisposto, in diverse circostanze, la somma di euro 4200,00, pretendendo la restituzione di euro 5000,00, con un tasso usurario compreso tra il 150% ed il 540%.
Le indagini, inoltre, hanno permesso di documentare che, in una circostanza, l'uomo, al fine di assicurarsi il profitto dell’usura in atto, ha minacciato una delle vittime di pesanti ritorsioni personali, facendo riferimento anche all’eventuale intervento di appartenenti alla nota famiglia malavitosa dei Casamonica per la riscossione del denaro.