"Siamo in piazza per portare la solidarietà ai dipendenti Atac – dichiara Alessandro Mustillo, esponente del Partito Comunista romano – non pensiamo che il Concordato sia la soluzione giusta, rispetto a questa situazione, per i lavoratori: affidare alla magistratura quelle che dovrebbero essere le responsabilità della politica". "Vogliamo difendere il carattere pubblico dell'Atac, che non significa difendere e legittimare una gestione criminale e fallimentare che è stata portata avanti questi anni – spiega Mustillo – chi ne è responsabile deve risponderne, cioè i dirigenti dell'azienda che si sono succeduti, ma le responsabilità non possono essere date ai lavoratori, anzi grazie al loro contributo e sentendo le loro ragioni, si potrebbe costruire un'azienda pubblica molto più efficiente e che garantisca i diritti che dovrebbe garantire un'azienda di trasporto pubblico", conclude.
I dipendenti presenti sulla piazza, mentre si sta svolgendo il Consiglio straordinario sul destino della municipalizzata del trasporto capitolino, non accettano la soluzione prospettata dalla Giunta Raggi del Concordato: "La scelta del Concordato in bianco è la resa della politica alla propria funzione di governo, come alle tante promesse elettorali fatte in nome di un cambiamento che con questa decisione viene tradito. Noi non ci stiamo! Vogliamo essere i protagonisti del risanamento della nostra azienda. Noi siamo per un'azienda che rinasce ricavando dal proprio interno le energie necessarie ad evitarle il baratro che incombe. La mobilitazione di oggi in Campidoglio è solo l'inizio di una lotta democratica, pacifica, molto determinata che si rende necessaria di fronte all'inettitudine di chi porta l'azienda sulla strada della sua dissoluzione", dichiara Stefania Fagiolo, lavoratrice Atac.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, intervenendo in apertura dell’Assemblea capitolina straordinaria sulla situazione di Atac, ha affermato: “Per effetto di politiche sciagurate negli anni, Atac ha accumulato oltre 1 miliardo di debiti e rischiava il fallimento: noi la salveremo mantenendola saldamente in mano pubblica. Salveremo un patrimonio di tutti i romani e migliaia di posti di lavoro, e rilanceremo un servizio fondamentale per i cittadini della Capitale, i turisti e i pendolari.
E lo strumento per concretizzare questo impegno si chiama concordato preventivo in continuità, con un piano di accordo con i debitori sotto l’egida del Tribunale in base a un piano industriale serio”.
Secondo indiscrezioni, la Giunta comunale ha pronto un piano per l’allungamento del contratto di servizio in house di Atac. Il piano, che sarebbe stato anticipato ai sindacati, sposta in avanti le lancette dell’attuale contratto, la cui scadenza non sarà più nel 2019 ma nel 2023 o 2024. Secondo l'Agenzia Dire, il piano di salvataggio dell'azienda municipalizzata del trasporto capitolino passerebbe dunque per una svolta clamorosa, quella di agganciare la durata del nuovo contratto di servizio a quella del concordato preventivo che sta per partire.
Stai molto attento a non utilizzare in questa situazione l'acqua ossigenata. Rischi di creare un…
Bastonata dietro l'angolo per tutti i possessori di un'automobile. Impennata di aumenti per queste persone.…
L'evento è organizzato dall'associazione F.T.S., patrocinato da Confesercenti Roma e Lazio. Si tratterà anche di…
Avrà il compito di monitorare e migliorare le politiche regionali sulla parità di genere, la…
Per garantire lo svolgimento sicuro dell’evento, il Comune ha annunciato una serie di misure straordinarie,…
L'operazione è avvenuta nel tardo pomeriggio di mercoledì al porto. Si tratta di 87 chili…