Roma. Aula dice no a delibera Raggi su Partecipate: consiliatura finita con sconfitta maggioranza a 5 Stelle
“E’ una conseguenza della mancanza di dialogo e di collaborazione che è stata la caratteristica dell’amministrazione in questi anni” (L’opposizione)
Si è trasformato in un flop già sul nascere il tentativo del Movimento Cinque Stelle e della sindaca Virginia Raggi di portare in extremis all’approvazione dell’Assemblea capitolina, nell’ultima seduta utile della consiliatura, la delibera per la riorganizzazione delle partecipate.
La maggioranza pentastellata, diventata relativa da tempo, è infatti andata sotto nei numeri immediatamente dopo l’apertura della seduta: le opposizioni, unite, hanno bocciato l’ordine dei lavori – posto in votazione perché in capigruppo era stato votato solo dal M5S – con 26 contrari (solo 18 i favorevoli e 1 astenuto).
Un fatto senza precedenti
Un fatto, senza precedenti almeno negli ultimi anni, che ha causato automaticamente la conclusione della seduta, l’ultima riunione ordinaria dell’Aula di questa consiliatura. L’Assemblea, infatti, è stata convocata anche domani dalle 10 alle 14 per una riunione straordinaria sulla riforma dei poteri di Roma Capitale e il decentramento amministrativo: a mezzanotte, quando mancheranno 45 giorni esatti dalla data delle elezioni, scatterà la sospensione dell’attività e l’Aula potrà riunirsi solo per l’approvazione di atti straordinari indifferibili e urgenti, come da articolo 38 del Tuel, e la delibera sulle partecipate – come sancito da un parere del segretario generale richiesto dal presidente Marcello De Vito – non fa parte di questi.
De Priamo motiva la bocciatura
A motivare la bocciatura dell’ordine dei lavori da parte delle opposizioni è stato il capogruppo capitolino di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo: “Nonostante la piena disponibilità delle opposizioni a concludere la consiliatura con un ordine dei lavori condiviso, non c’è stata questa volontà da parte della maggioranza relativa, che fino all’ultimo istante ha voluto fare i conti con i numeri e a nostro avviso con la realtà della città”.
Consiliatura finisce senza dialogo
In questo odl, ha spiegato De Priamo, “ci sono degli atti che non condividiamo assolutamente, e soprattutto non condividiamo che vengano discussi in un’Aula ormai in extremis senza le condizioni minime indispensabili per affrontare atti importanti come quello sulle partecipate. Questo voto contrario significa che la consiliatura finisce qui, ed è una conseguenza della mancanza di dialogo e di collaborazione che del resto è stata la caratteristica dell’amministrazione in questi anni”. (Mgn/ Dire)
Le reazioni dell’opposizione
Pd Campidoglio: “Raggi battuta e Roma Metropolitane salva”
“Con 26 voti contrari e 18 favorevoli l’Assemblea Capitolina boccia l’ordine dei lavori contenente la proposta utile a fondere Roma Metropolitane a Roma Servizi per la mobilità. La fusione avrebbe di fatto distrutto Roma Metropolitane, che invece deve essere rilanciata per aggredire i fondi del PNRR sulla mobilità sostenibile.
Uno schiaffo istituzionale che le opposizioni danno alla Sindaca ormai priva della maggioranza. Dopo cinque anni di disastri sulle partecipate, la Raggi ha tentato un ultimo colpo basso prima della fine della consiliatura, l’Assemblea ha detto no”. Così in un comunicato il Gruppo Pd Campidoglio.
Politi (Lega): “Esperienza 5 Stelle termina indegnamente”
“E’ il 17 agosto e il M5S cercava l’ultimo blitz in Aula, ma sono così sprovveduti che anche oggi non avevano i numeri per approvare l’ordine dei lavori. Cinque anni di umiliazione della città, che terminano nel modo peggiore possibile, con un sindaco e una pseudo maggioranza che a metà agosto tentano ancora di distruggere la città.
Per tutto ciò che non si è approvato, per quanto riguarda gli atti indifferibili avverrà tranquillamente, mentre sulle scelte di carattere politico e le nostre società municipalizzate, come sempre siamo in prima linea, e a ottobre le rilanceremo. Basta prese in giro dalla peggiore amministrazione che Roma abbia mai avuto”. Lo dichiara in una nota Maurizio Politi, capogruppo della Lega in Assemblea capitolina. (Com/Mgn/ Dire)