Roma, Aula magna della Sapienza concerto di Spira mirabilis
Spira mirabilis è un progetto nato nel settembre 2007 ad opera di alcuni giovani musicisti già attivi nelle più importanti realtà musicali di tutta Europa
Spira mirabilis, non un'orchestra ma un laboratorio, ideato da alcuni dei migliori elementi delle principali orchestre europee per studiare e provare insieme i capolavori del sinfonismo, senza i tempi ristretti e le imposizioni del mondo musicale professionistico
Spira mirabilis esegue la Prima Sinfonia di Brahms nei concerti della IUC all'Aula Magna della Sapienza, martedì 21 novembre alle 20.30. Spira mirabilis è un progetto nato nel settembre 2007 ad opera di alcuni giovani musicisti già attivi nelle più importanti realtà musicali di tutta Europa, che hanno espresso l’esigenza comune di crearsi uno spazio e una dimensione proprie, in cui poter continuare a studiare senza dover rincorrere il ritmo frenetico imposto dal mondo musicale professionale, e di poterlo fare insieme, in modo da condividere le loro idee e imparare gli uni dagli altri.
Per ogni incontro (ne vengono organizzati in media sei all’anno, della durata di circa una settimana) viene scelto un solo brano del repertorio sinfonico, da analizzare, interpretare, provare con tutto il tempo necessario ed eventualmente presentare in pubblico, ma il concerto non è l’obiettivo principale delle prove.
È questa la grande differenza tra Spira Mirabilis ed una normale orchestra. Per tale motivo si può affermare che essa non è un’orchestra ma un laboratorio di studio, un'officina in cui al centro del lavoro è una ricerca intellettuale ed artistica volta alla crescita dei musicisti che vi prendono parte. I musicisti di Spira mirabilis sanno che la cosa più difficile non è suonare insieme senza direttore, è più difficile pensare insieme, rinunciare ad una propria idea in favore di un’altra che si dimostri più coerente all’interpretazione, creare un’interpretazione univoca di un complesso brano sinfonico. È proprio questo processo il motivo dell’esistenza di Spira mirabilis, il cui nome deriva dalla figura geometrica studiata per primo da Cartesio e poi da Bernoulli, che è diventata un simbolo di immortalità e rigenerazione.
Potrebbe sembrare un'utopia, ma che i risultati siano reali e concreti lo hanno dimostrato i concerti a Londra, Parigi, Berlino, Istanbul e lo dimostrerà ora la loro interpretazione della Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 di Johannes Brahms, la cui composizione richiese oltre venti anni, dal 1855 al 1876. Hans von Bülow la definì la Decima Sinfonia, perché prosegue lungo la strada indicata da Beethoven con le sue nove Sinfonie.
È un'opera estremamente complessa, che è colma dello spirito romantico e allo stesso tempo già annuncia il superamento del romanticismo, e la sua esecuzione richiede di penetrare a fondo la sua struttura, i suoi valori espressivi, il pensiero estetico che ne è alla base: la musica ideale per l'approfondimento che caratterizza il metodo di Spira mirabilis.
Ufficio Stampa dell'Istituzione Universitaria dei Concerti:
Mauro Mariani